Eva Brugaletta –
Concesso un mutuo trentennale al Comune. Arriveranno dodici milioni di euro utili a pagare i debiti. La Cassa depositi e prestiti ha accolto l’istanza avanzata dal sindaco Piero Rustico, dopo la delibera adottata il 26 aprile scorso, che faceva riferimento al decreto legge 35 del 2013, inerente alla «richiesta di spazi finanziari e d’anticipazione di liquidità alla Cassa depositi e prestiti».
È stata in sostanza chiesta una liquidità da destinare ai pagamenti di «debiti di parte capitale certi liquidi ed esigibili», per un importo pari a quasi venti milioni di euro. Ne sono stati concessi dodici milioni, due mila, 238,40 euro.
La Cassa Depositi e prestiti ha risposto positivamente il 15 maggio scorso, inviando contestualmente lo schema di contratto, con la richiesta di ritrasmetterlo «nel più breve tempo possibile, onde consentire il perfezionamento del contratto entro i termini massimi di validità della proposta medesima».
La Giunta municipale, riunitasi urgentemente, ha quindi deliberato l’approvazione dello schema di contratto d’anticipazione «con valore di proposta contrattuale».
Non appena tutti gli atti saranno tutti esecutivi, si provvederà alla liquidazione, intanto, di sei milioni di euro per l’anno in corso. Mentre, lo stesso importo per completare la somma concessa sarà liquidato nel febbraio del prossimo anno.
Sono sedici gli articoli del contratto di anticipazione, che scadrà il 31 maggio dell’anno 2042.
Nel frattempo, il sindaco propone un ricorso al Tar per ottenere l’annullamento del dissesto deliberato dal Consiglio comunale, al fine di tutelare il Comune, conferendo mandato all’avvocato Agatino Cariola, ordinario di diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Catania, individuato per la specifica e notoria competenza in materia.
«Il Comune non è – spiega il sindaco Rustico – un ente che non riesce ad erogare i servizi essenziali alla collettività, anzi continua ad garantire numerosi servizi facoltativi e ha una situazione debitoria cui si può fare fronte con gli ordinari rimedi previsti dal Tuel. Ciò significa che il dissesto non poteva e non doveva essere dichiarato, specie alla luce delle novità legislative introdotte l’8 aprile scorso con un decreto – legge finalizzato al riequilibrio finanziario di tutti gli enti territoriali italiani».