Disonestà intellettuale, oltre che scarsa conoscenza ed approfondimento della materia, è non riferire che l’offerta di affidare il chiosco di Piazza Unità d’Italia ai Milana è dettata dal rispetto dell’art.140 del codice degli appalti (oggi abrogato ma di fatto trasfuso nel nuovo art. 110).
Il codice degli appalti, infatti, stabilisce la possibilità per le stazioni appaltanti, in caso di risoluzione, di “interpellare progressivamente i soggetti che hanno partecipato all’orginaria procedura di gara” al fine di stipulare un nuovo contratto.
Il suddetto articolo stabilisce altresì che “l’affidamento avviene alle medesime condizioni già proposte dall’originario aggiudicatario in sede di offerta”.
Un ente pubblico non può trattare con i privati!
Il movimento 5 Stelle-paladino del rispetto della legge per antonomasia-interpreta tale principio a proprio piacimento.
Prerogativa inderogabile del sottoscritto, come di tutta l’Amministrazione Comunale, è il rispetto delle regole. Tra queste vi è l’impossibilità di procedere all’assegnazione diretta.
Quello che auspico per il futuro è un confronto dignitoso basato sulla conoscenza dei fatti e delle leggi e non dettato dall’esigenza di colpire a prescindere per pregiudizio politico o personale.
Nessuna speculazione politica è ammessa su questa vicenda.
Naturalmente gli Uffici Comunali procederanno al bando senza esporre l’ente a nessun possibile contenzioso.
IL SINDACO PIERENZO MURAGLIE