Eva Brugaletta
ISPICA
«Definizione e chiarimenti dell’Amministrazione comunale sul quadro finanziario dell’Ente». Si tratta dell’unico punto all’ordine del giorno che, stasera, il consiglio comunale discuterà e dibatterà.
Prima di convocare l’assemblea, il presidente dell’assise Carmelo Oddo, ha invitato «la classe politica ispicese all’alto senso di responsabilità», soprattutto riguardo all’adesione al «Piano pluriennale di riequilibrio di bilancio adottato dal consiglio comunale», che, fra meno di due mesi, tornerà al vaglio della massima assemblea cittadina. E l’invito è stato rinnovato, nonostante stamattina troverà sul tavolo del suo ufficio al Comune la mozione di sfiducia al sindaco Piero Rustico già firmata da due consiglieri comunali, Pierenzo Muraglie e Giuseppe Roccuzzo.
Oddo, nell’evidenziare la gravità della situazione, sottolinea sia le opportunità, sia gli effetti futuri della procedura straordinaria adottata in un momento di crisi dell’economia locale. «L’adozione del Piano di riequilibrio – spiega Oddo – è oggi l’unica via percorribile per tentare il risanamento economico-finanziario del Comune, a fronte di un sicuro dissesto finanziario e a tutto quello che ciò avrebbe disastrosamente comportato. Gli enti locali, in modo particolare quelli comunali, costituiscono l’anello debole di una catena che vede prevalere la necessità del raggiungimento dell’equilibrio di bilancio statale su quello dei bilanci locali. Però – aggiunge – essi sono presenti sul territorio e vivono a contatto diretto con il popolo, con la crisi del lavoro e della produzione, con risvolti pesantissimi per le famiglie, soprattutto di quelli meno abbienti e mono reddito. Se a ciò si aggiunge la riduzione dei trasferimenti statali e regionali agli enti locali, si ha il quadro completo della situazione economica – finanziaria dell’Ente».
Sul piano politico e all’interno dei gruppi di maggioranza e di minoranza sono diverse le valutazioni sul problema. «Un problema che – continua Oddo – ha determinato un dibattito politico a dir poco vivace. È necessario che tutti i soggetti politici diano il loro contributo costruttivo anche attraverso una dialettica politica animata e diversificata. Di tutto abbiamo bisogno tranne che affrontare tale grave problema in un clima di divisione rispetto alle soluzioni che dovranno essere adottate e che vincoleranno gli attuali e futuri amministratori. È, quindi, dovere di tutti far prevalere l’interesse della città attraverso un dialogo costruttivo.
Insieme – conclude Oddo – abbiamo il dovere di cercare di instaurare tale clima ed essere propositivi ai fini di bandire inutili e sterili polemiche».