Eva Brugaletta –
Dissesto, licenziamenti e gaffe del Partito democratico. È quanto denunciano i rappresentanti del Popolo delle libertà, evidenziando che «la situazione cittadina legata al dissesto finanziario del Comune, ancorché gravissima, assume, grazie al Pd locale, contorni grotteschi». A loro avviso «il Pd smentisce se stesso, facendo un clamorosa gaffe sul dissesto, nel momento in cui il segretario democratico Gianno Stornello dichiara che “parti interessate dicono che ci saranno licenziamenti fra il personale e che il suo partito vigilerà perché questo non accada e se tagli si dovranno fare, questi, non dovranno colpire le fasce deboli”».
Il Pd, secondo il Pdl, vigilerà in sostanza su un una situazione che ha contribuito a creare. «Ebbene, il Pd e le opposizioni – spiegano quelli del Pdl – hanno allegramente inflitto alla città un dissesto finanziario non necessario. E, soprattutto, non supportato da una situazione deficitaria dell’economia al punto da non poter essere risanata con una normale procedura di riequilibrio».
«I dirigenti del Pdl – ribatte imperturbabile Stornello, ormai «abituato» agli attacchi degli avversari politici – utilizzano strumentalmente e in mala fede le affermazioni altrui. Ma – evidenzia – il punto è un altro. Il Pdl si comporta come se il dissesto sia colpa del Pd. Negli ultimi otto anni, il sindaco e gli assessori non sono stati del Pd, la maggioranza consiliare prona agli interessi del sindaco non è stata del Pd, né fanno capo al Pd i conflitti di interesse che ruotano attorno agli espropri dei terreni che, del dissesto, sono la concausa. Per otto anni, c’è stato in primis il Pdl. E il Pdl, oggi, non può comportarsi come colui che prima uccide i genitori e, poi, chiede comprensione, aiuto e solidarietà per essere rimasto orfano, accusando dell’omicidio il vicino di casa. Il dissesto finanziario – afferma il segretario – non è un normale passaggio della vita amministrativa. È un fatto traumatico con conseguenze drammatiche per le famiglie, le imprese e per il futuro della città. Parlando di personale in esubero – chiarisce – è bene sottolineare che va messo in mobilità, cioè impiegato in altri enti. E forse licenziato se dopo due anni persistono il dissesto e lo sforamento del rapporto di un dipendente ogni 122 abitanti. Chi parla di licenziamenti immediati, lo fa con intento minaccioso e politicamente ricattatorio. Ed è patetico il tentativo del sindaco – conclude Stornello – d’avventurarsi in un contenzioso contro il Consiglio comunale, la Prefettura e la Corte dei conti, proponendo ricorso al Tar avverso la deliberazione di dissesto. Un ricorso pensato fra un viaggio a Dubai ed un festoso weekend a bordo delle jeep americane residuate dallo sbarco sfilate per Ispica. E questo per sapere chi vive “allegramente” il dissesto e chi fa politica con semplicità e rispetto degli altri, specie se in difficoltà».