Eva Brugaletta-
«Il Partito democratico (Pd) e Libertà e buon governo (Leb) rinnegano il passato e fuggono dalle responsabilità»: è quanto afferma Pietro Zocco, capogruppo consiliare del Popolo delle libertà (Pdl), rispondendo alle dichiarazioni sul dissesto finanziario del Comune rese alla stampa dai democratici e dal movimento, considerandoli «rei di non aver votato il piano pluriennale di riequilibrio di bilancio».
Zocco, nonostante il duro giudizio espresso contro gli avversari politici, «riconosce al Pd una certa unitarietà di intenti». I democratici «hanno detto no a tutto – ricorda il capogruppo del Pdl – ma ci aspettavamo una miglior sorte per il piano di riequilibrio, che avrebbe consentito alla città d’evitare il dissesto finanziario. Ma la coerenza è un’altra cosa – redarguisce gli avversari del Pd Zocco – come si fa a dire che, avendo coscientemente votato contro l’accesso del Comune al piano pluriennale, loro non hanno colpe, che ora è troppo tardi per evitare il dissesto e che ci avevano avvertiti già nel 2010».
Il capogruppo del Pdl ha da ridire anche sulle dichiarazioni rilasciate da Barone, parlando di quest’ultimo come «il candidato a sindaco della coalizione Pd – Leb» nel 2010. «Per quanto concerne Barone – spiega Zocco – chiarisco che col nostro manifesto non abbiamo offeso nessuno: abbiamo solo detto la verità. E, chissà, se nel 2010, i consiglieri del Pd che strenuamente difende, avevano avvertito anche lui, aspirante sindaco, del pericolo dissesto. Barone, che nel programma elettorale approvato dall’intera coalizione, sosteneva di «voler valorizzare la settimana Santa, la presenza a Cava d’Ispica di tracce storiche del soggiorno di Sant’Ilarione e i luoghi della Beata Curcio», ed ancora «riprogrammare tutti gli eventi che, nel tempo, hanno interessato la città», promuovere «una rete locale di musei, biblioteche, videoteche, audioteche, rappresentazioni teatrali». Non pago, proponeva inoltre la «progettazione di eventi per valorizzare la visibilità dei luoghi del cinema e della letteratura, al fine di creare percorsi cine turistici e di turismo letterario». Non ci è sembrato – conclude Zocco – il programma di un candidato e di una coalizione sinceramente preoccupati della costante diminuzione di risorse a disposizione del Comune».
Barone, in effetti, non ha mai risparmiato critiche al Pdl e al sindaco espressione del partito. «Le cause del fallimento del Comune – ha scritto Barone in una precedente nota – lasciamole valutare ai cittadini, delusi di aver votato un’amministrazione e una maggioranza protagonista della pagina più nera della storia politica ispicese. Il sindaco, che voleva lasciare un segno, dopo aver spregiudicatamente cancellato la piazza, l’ha fatto nella maniera più negativa possibile consegnandoci la città dissestata. Di tutto questo sono corresponsabili gli amministratori e consiglieri che – ribadisce – l’hanno sostenuto in questi otto anni, in quanto consapevoli delle spese folli e inopportune sostenute nel tempo e che, alla fine, non hanno permesso di garantire, non solo gli stipendi comunali, ma quei servizi utili alla città. Tutti costoro abbiano il buon senso di chiedere scusa ai cittadini e di mettersi subito da parte. La città – conclude Barone – ha bisogno di ripartire, cercando di minimizzare il più possibile il danno del dissesto economico, a tutela dei servizi necessari, dei fornitori e, se inevitabile, della mobilità dei dipendenti, percorrendo strade nuove per creare sviluppo sostenibile».