Multati nel giorno della Patrona civitatis. Diversi negozianti tengono aperti i battenti della bottega lunedì scorso, non volendo perdere un proficuo giorno di lavoro, ma non rispettano l’ordinanza emanata dal sindaco che ne imponeva la chiusura e, prontamente, la Polizia municipale ha provveduto a sanzionarli, aiutando il Comune «a far cassa in tempi di crisi». Il Partito democratico interviene sulla faccenda, «invitando i commercianti a non pagare ed a proporre ricorso». Secondo il segretario Gianni Stornello, «l’ordinanza che imponeva la chiusura è illegittima poiché viola la norma nazionale sulla liberalizzazione delle aperture degli esercizi commerciali contenuta nella legge Salva Italia».
Stornello invita quindi i commercianti a non pagare le salatissime multe elevate loro dalla Polizia municipale e a proporre ricorso. «Hanno criminalizzato un’intera categoria – scrive in un documento il segretario del Pd, riferendosi all’amministrazione comunale –. Pensano forse di colmare le voragini di bilancio che hanno creato con qualche decina di migliaia di euro prelevata dalle casse già esangui dei commercianti ispicesi che, rispettando la legge e disobbedendo a un’ordinanza sindacale illegittima, inopportuna e di stampo medievale, il sedici luglio hanno tenuto le saracinesche alzate. Sono davvero fuori dal mondo, questi del centrodestra. Vivono – rincara la dose – su un pianeta popolato solo da veline e attricette porno spacciate per vip e portate a spasso per le vie della città. Non sanno che c’è una crisi fra le peggiori degli ultimi decenni e che per fronteggiarla va presa qualsiasi misura, anche la più semplice e banale. Siamo certi che – continua – la Madonna del Carmelo, dall’alto da dove guarda queste miserie umane, è stata più glorificata dai commercianti che hanno preferito restare aperti per guadagnarsi la giornata onestamente che da un divieto ottuso e fuori dal tempo. Invitiamo i commercianti che sono stati multati – conclude Stornello – a presentare ricorso contro il verbale che è stato loro notificato. Le multe sono infatti illegittime, come illegittima è l’ordinanza che è stata emanata e bene farebbe il sindaco a revocarla con effetto retroattivo. Sarebbe un sussulto di buonsenso e la normale conclusione nel dare a Dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare».