Di Eva Brugaletta
I netturbini protestano. Non percepiscono gli stipendi e, forse, i mensili non saranno loro corrisposti nell’immediato futuro.
La situazione appare grave. Interviene infatti la Cgil che annuncia, proclamandolo formalmente, «lo stato di agitazione di tutti i dipendenti Dusty, la società che gestisce il servizio di nettenza urbana ad Ispica».
«Alla base della protesta – scrive in documento Giovanni Lattuca, segretario provinciale della Cgil – il mancato pagamento degli stipendi del mese di gennaio. Gli operatori ecologici di Ispica avrebbero dovuto percepire il mensile mercoledì scorso e, invece, non sarà corrisposto. Da informazioni assunte – prosegue Lattuca – le responsabilità di tutto questo sono da attribuire all’amministrazione comunale. Da moltissimi mesi, infatti, non emette nei confronti della società Dusty regolari mandati di pagamento. La categoria, da tempo, ritiene che questa problematica determina notevole tensione. E non potrà che sfociare in iniziative di mobilitazione – conclude Lattuca – se non vi saranno risposte coerenti e concrete in tempi ragionevoli da parte dell’Amministrazione comunale».
Il Comune ha già effettuato i mandati di pagamento alla Dusty, ma ciò non vuol dire che vi sia liquidità per saldare gli stipendi dei netturbini.
Nubi nere si stagliano all’orizzonte anche per i dipendenti comunali. Hanno ricevuto lo stipendio di gennaio, ma rimane un’incognita quello di febbraio. Pare si attendano a marzo stanziamenti di denaro da parte dello Stato, ma ciò non servirà a garantire la mensilità ai dipendenti.
Le casse dell’Ente sono in rosso e, oltre ai dipendenti comunali ed ai netturbini, a pagarne le conseguenze sono i fornitori ai quali non vengono liquidate le fatture.
Il Comune è infatti indebitato e rischia il dissesto finanziario. Raccoglie la triste eredità dei problemi economici lasciati dalle precedenti amministrazioni. E, nonostante ciò, “moderazione” non è stata la parola d’ordine di coloro i quali governano la città. Basti pensare al mutuo milionario acceso per ricostruire ex novo la piazza principale senza che ce ne fosse bisogno.