Eva Brugaletta –
Annullare la delibera di dissesto finanziario. Sarebbe l’intenzione del sindaco Piero Rustico, evitando il licenziamento degli 83 dipendenti comunali, dichiarati «in disponibilità» dopo la ridotazione della Pianta organica dell’ente. Il “piano B” degli amministratori, dopo le brucianti bocciature dei ricorsi avanzati alla Corte dei Conti e al Tar, sarebbe quello di proporre in Consiglio comunale una delibera che annulli il dissesto. Le “strategie” del primo cittadino fanno insorgere i consiglieri comunali del Pid, evidenziando che una delibera atta ad annullare il dissesto è «illegittima».
Secondo il consigliere Meluccio Fidelio (Pid), gli amministratori «usano i dipendenti e la pianta organica come arma di ricatto» contro i consiglieri comunali, che, in questo modo, dovrebbero sentirsi costretti a votare in aula «l’illegittima delibera atta all’annullamento del dissesto». A suo avviso «è fondamentale ristabilire la verità», ricordando che «il dissesto è stato dichiarato dalla Corte dei Conti: i consiglieri comunali ne hanno dovuto obbligatoriamente prendere atto e ciò l’ha confermato il Tar di Catania». «Noi vigileremo – conclude Fidelio – e proteggeremo gli impiegati, prendendo a modello Comiso, dove gli amministratori hanno dimostrato che si può lavorare senza rischiare il posto e lo stipendio».
Il Consiglio comunale è sovrano, quindi, se dovesse essere investito di una proposta di delibera d’annullamento del dissesto finanziario dovrà fare le sue valutazioni. Perlomeno, è di quest’avviso il segretario democratico Gianni Stornello, giudicando sarcasticamente «un’idea fantastica dell’amministrazione annullare la procedura fallimentare del Comune». «Ovviamente non lo fa l’amministrazione – aggiunge – chiede d’occuparsene al Consiglio comunale: è come se un’assemblea condominiale, per risparmiare sul riscaldamento, decidesse che è estate dal primo gennaio al 31 dicembre. Mi guardo bene – evidenzia – dall’essere un sostenitore del dissesto. Per questo, tifo una retromarcia della Corte dei conti, alla luce anche di alcune novità sul piano giurisprudenziale. Se le novità servissero a revocare il dissesto, il Consiglio comunale andrebbe convocato anche la notte di Natale. Ma – conclude – tentare strade avventurose, magari supportate da pareri legali lautamente pagati, serve solo ad alimentare illusioni».