Le piccole e medie imprese, i creditori e i cittadini di Ispica meritano di avere dei chiarimenti.
Questo è il momento di guardare in faccia la realtà dei fatti e raccontare la verità sui soldi che, ai sensi del DL. 35/2013, l’Amministrazione comunale ha chiesto per saldare i numerosissimi creditori dell’ente.
In primo luogo bisogna sapere che i Commissari liquidatori non hanno assolutamente determinato lo stop ai pagamenti: tutto quello che i commissari decidono, è visionabile e verificabile online sul sito internet del comune all’indirizzo comune-ispica.eu/atti_elenco.php?categoria=19
Pertanto lo stop ai pagamenti è stato disposto dai relativi uffici competenti e quindi dall’Amministrazione comunale!
Detto ciò, prima di proporre complessi e tortuosi tentativi, consiglierei agli amici della locale CNA ISPICA di rivolgersi all’Amministrazione comunale, per chiedere e pretendere alcune fondamentali spiegazioni. Per esempio, come mai l’Amministrazione non ha erogato alle imprese tutti i 6 milioni di euro entro il termine perentorio di 30 giorni (30.06.2013 data massima per l’effettuazione dei pagamenti – fonte Ministero dell’Economia), così come previsto dal DL 35? Oppure, perché l’Amministrazione non ha ancora pubblicato l’elenco dei propri creditori, così come imposto dal DL 35?
Per questi ed altri legittimi chiarimenti, la locale CNA troverà il PID di Ispica pronto a condividere qualsiasi tentativo o forte azione di protesta nei modi e nei luoghi più opportuni. Ma ad una sola condizione: che lo si faccia percorrendo le strade della legalità, della massima trasparenza e della doverosa giustizia sociale tutt’oggi assente.
Nonostante ciò, ho comunque preteso di conoscere il reale stato dei pagamenti effettuati e finalmente posso rendere di pubblico dominio l’elenco aggiornato. Bene, dei 6 milioni di euro incassati, il comune ha proceduto a liquidare solamente € 1.695.699,03. Un dato scandaloso ed inconcepibile: il comune ha i soldi in cassa e non paga le imprese ispicesi! Doppia ingiustizia se consideriamo che tutte le altre imprese del comprensorio ragusano e siracusano, concorrenti di quelle cittadine, hanno già ricevuto dai rispettivi comuni quanto gli spettava.
Ormai la città conosce i responsabili e i registi di questa assurda condizione. Il sindaco Rustico e la sua amministrazione fallita, non si vogliono rendere conto che farebbero meglio a salvare il salvabile di questa vicenda, poi dimettersi per ridare la parola ai cittadini e non continuare ad illudere ed aggravare la già precaria condizione delle nostre imprese cittadine.
Ispica, 17.10.2013
Il Consigliere comunale
Paolo Monaca