Tre ricorsi, tre disfatte. Dopo il TAR e il CGA, anche le Sezioni Riunite della Corte dei Conti di Roma, hanno confermato che lo stato di ente dissestato, accertato nel mese di Aprile, è oggettivamente immutabile ed inappellabile.
I numeri del bilancio, purtroppo, parlavano chiaro già lo scorso anno e per primi abbiamo avvisato la condizione di comune dissestato. Per questo siamo stati inascoltati e addirittura derisi. Ora tutti possono rendersi conto che gli inviti dell’opposizione a prendere atto della reale condizione finanziaria del comune, a distanza di tempo hanno dato ragione. Questo per noi non costituisce certamente motivo di soddisfazione.
Il dissesto finanziario di Ispica è il fallimento dell’Amministrazione Rustico e della sua maggioranza: basta sperperare i soldi dei cittadini in fantasiose consulenze legali, piuttosto non si perda ulteriore tempo utile a risanare le casse comunali in modo tale da poter continuare a garantire tutti i servizi di pubblica utilità che i cittadini a gran voce richiedono.
Una città dopata e violentata, i cittadini stremati e tartassati, sono la triste realtà di come non bisogna (dis)amministrare un piccolo comune come il nostro.
Per questo, consiglio ed auspico, che il sindaco Rustico e i suoi assessori, facciano un gesto d’amore per la nostra città: prima risarciscano il comune di circa 25 mila euro tra spese legali e risarcimenti e subito dopo si dimettano dalle loro cariche vuote di ogni valore e di alcuna credibilità.
Ispica, 12.10.2013
Paolo Monaca
Capogruppo PID