I sottoscritti Consiglieri Comunali di Cantiere Popolare, in relazione alla decisione della Corte dei Conti inerente il dissesto del Comune di Ispica, ratificata in Consiglio con dovuta presa d’atto, precisano quanto segue:
°) La procedura riguardante il riconoscimento di una condizione di deficit strutturale bilancio del Comune di Ispica, è stata attivata per la prima volta e impropriamente dal Sindaco Rustico e dalla sua Giunta. In quella occasione si è parlato di predissesto, ma la sostanza non cambia. I sottoscritti non approvarono. Mancava il Bilancio Consuntivo. Il Sindaco aveva sbagliato a non predisporlo. Inoltre, nel Piano di riequilibrio pluriennale posto a base della procedura attivata, il programma delle spese era assolutamente arbitrario e fatto a propria immagine e somiglianza, cioè a proprio tornaconto. Infatti, le spese prioritarie erano quelle delle liquidazioni riguardanti cause legali seguite dallo studio legale Rustico ( come risulta dal verbale della Commissione Bilancio del Comune ). Pertanto, a cacciare la città in questo tunnel del dissesto è stato il Sindaco, con le sue stesse mani.
°) I sottoscritti, è vero, votarono contro il Piano di Riequilibrio pluriennale. Ma esso non poteva essere votato. Si fondava su tre aspetti propedeutici discutibili e poco trasparenti. Esaminiamo il primo: il Bilancio di Previsione. Esso fu portato in Consiglio la stessa sera del predissesto, e collocato all’odg immediatamente prima. Si fondava su entrate gonfiate rispetto alla situazione reale di almeno 3.300.000 euro. Questo dato fu rilevato dai Revisori dei Conti dello stesso Comune. Il secondo: un accertamento dello squilibrio infondato e sbagliato, attestante solo 850.000 euro, già non credibili facendo riferimento alla quantità di maggiori entrate sopra indicate. Il terzo aspetto è quello riferito al punto precedente, e cioè un programma di spesa ad uso e convenienza personali del Sindaco.
°) La Corte dei Conti aveva più volte convocato il Sindaco, per sentirlo sulla situazione finanziaria dell’Ente. L’avv. Rustico ed i Revisori dei Conti preferirono disertare gli appuntamenti con la Corte. Arroganza? Superficialità? Noi ci limitiamo a dire: errore di grammatica gravissimo, una sorta di provocazione.
°) A Marzo di quest’anno, è stata la stessa Corte dei Conti, che è una Magistratura Contabile, a dichiarare il Comune di Ispica dissestato. E, facendo riferimento alla legge in materia, essa ha assegnato al Consiglio Comunale un ordine perentorio, indiscutibile, da attuare entro i venti giorni: la delibera di presa d’atto della decisione adottata dalla stessa Corte. Non si assegnano venti giorni per consentire un libero dibattito. Non si da un termine per autorizzare una qualsiasi presa di posizione. Si fissa una scadenza perché, se non rispettata, si applica una sanzione. Infatti, la stessa Corte aggiungeva che, ove non rispettato il termine dei venti giorni, essa avrebbe attivato il Prefetto per l’attuazione della procedura di scioglimento del Consiglio Comunale. I consiglieri quindi dovevano prendere atto. Qualora non l’avessero fatto, venivano fatti decadere e la competenza sarebbe passata ad un Commissario, obbligato ad esercitarla. Cosa sarebbe cambiato? Solo una cosa, alla quale il Sindaco mirava con tutte le sue forze: i consiglieri sarebbero stati mandati a casa e lui, il Sindaco, sarebbe rimasto il monarca unico della città.
°) Quali saranno le conseguenze del dissesto?
Su questo argomento si assiste ad una forma di terrorismo informativo del Sindaco su possibili licenziamenti o sull’impossibilità di pagare gli stipendi. Tutto falso. Si sappia che degli esuberi del personale si parla da anni; che la Corte dei Conti lo aveva evidenziato in più occasioni negli ultimi anni e che ad agosto 2012 la legge nota come spending review aveva già dettato le linee guida sul riordino degli organici. Noi vigileremo affinché nessun dipendente Comunale rischi il posto di lavoro. Per quanto riguarda il ritardo nel pagamento degli stipendi ormai tutti sanno che è un problema dovuto alla mancanza di liquidità nelle casse comunali. Quest’ultima dovuta invece alla inefficace lotta all’evasione condotta dal Sindaco Rustico.
Guarda caso tutte le problematiche sono nelle rubriche detenute dal Sindaco Rustico, cioè: Bilancio, Personale e Tributi.
°) Il sindaco e chi lo segue, fanno terrorismo anche sulle tasse. Col dissesto, essi dicono, la città sarà condannata a subire un aumento abnorme delle tasse, che saranno portate al massimo. Falso! Molte delle tasse sono già al massimo. La TARSU è già al 100%. L’aumento dell’IMU era già previsto nel Piano di riequilibrio che il Sindaco aveva predisposto per il predissesto. E allora? Dove sono le terribili nuove tasse?
°) L’osservazione di molti è: “ Ma voi dove eravate? Non siete stati con lui? Vi siete svegliati all’improvviso? Risposta: Il sindaco è stato sempre, ininterrottamente per otto anni, l’assessore al Bilancio e ai Tributi. Come titolare delle rubriche, egli ha sempre dichiarato che la situazione finanziaria dell’Ente era florida. Fino al Settembre del 2012. Anzi, agli attacchi dei giornali locali che attribuivano al Sindaco una propensione all’Arrusti e Mancia, cioè ad una politica spendacciona e dedita alle feste ed alle manifestazioni, il Sindaco ha sempre replicato che tali manifestazioni facevano parte del suo programma elettorale e che la situazione finanziaria era tale da permettere tali “ investimenti ”, come era solito definirli in relazione ai benefici per il territorio. Anche nei confronti dei singoli consiglieri e di qualche assessore che poneva lo stesso problema, la risposta era identica. E poi come si fa a dire “ Vi siete svegliati ora ”. Ad Ispica nessuno si è accorto che in appena un anno e mezzo il Sindaco ha perduto otto consiglieri comunali ed è andato in minoranza? E perché accadeva questo se non perché ad uno ad uno i consiglieri non solo erano svegli, ma facevano valere le loro posizioni e reazioni, prima dall’interno ed ora dall’esterno.
f.to
Carmelo Padova
Carmelo Fidelio
Giombattista Genovese
Salvatore Spatola
Paolo Monaca