Eva Brugaletta –
Non è stato pubblicato dopo l’adozione: risulta irregolare il Piano regolatore generale e, quindi, non si rilasciano autorizzazioni o non si consentono interventi urbanistico – edilizi. È stata la Regione a diffidare il Comune, bloccando, di fatto, l’attività edilizia. Però, il termine diffida non si trova specificato nell’oggetto del documento con il quale la Regione richiama il Comune. Pertanto, si tratta di una diffida anomala, in quanto risulta menzionata solo nel contenuto del documento redatto e inviato dalla Regione.
Ottemperando ad un’ordinanza del Tar, in sostanza, l’amministrazione ha sospeso le misure di salvaguardia scattate con l’adozione del Piano, ripristinando il vecchio strumento urbanistico. «L’adozione del nuovo Piano era spacciata – spiega il consigliere Pierenzo Muraglie (Pd), che ha denunciato il fatto – mancavano infatti la pubblicazione nei termini previsti del prg e la Valutazione ambientale strategica (Vas). Adesso, interviene la Regione, richiamando il Comune per la mancata pubblicazione del Piano, per l’assenza della Vas (per la quale è stato conferito incarico professionale solo a maggio scorso, circa due anni dopo l’emanazione della circolare n. 52120 del 5/08/2011 e per la quale il Comune è stato commissariato). E, in ultimo, per avere sospeso le misure di salvaguardia, rivitalizzando il vecchio Piano regolatore».
La Regione riferisce che le norme di salvaguardia sono efficaci, rifacendosi in questo ad alcune sentenze ed ordinanze del Tar. E che il Comune deve di conseguenza bloccare qualsiasi attività di natura urbanistica che non tenga conto delle misure di salvaguardia.
«In poche parole – sottolinea Muraglie – si blocca l’edilizia in un momento estremamente critico per il settore. La via d’uscita non può che essere la revoca di quel Piano adottato in modo astruso nell’aprile del 2011. Bisogna resettare tutto e procedere con l’adozione di un nuovo Piano che segua tutti i crismi e le procedure previste. L’effetto immediato che otteniamo è quello di sbloccare l’edilizia – conclude Muraglie – per questo sottoporremo agli altri gruppi di opposizione una richiesta di convocazione del Consiglio con all’ordine del giorno la revoca della delibera n. 27 del 28 aprile 2011».