Si è svolta a Villa Principe di Belmonte, giovedì 29 scorso, la manifestazione “Quando il ricordo si fa testimonianza”, organizzata dall’Istituto Comprensivo “Padre Pio da Pietrelcina”, per onorare l’annuale ricorrenza della “Giornata della Memoria”. La manifestazione è stata tenuta a due giorni di distanza per poter dare ai ragazzi dell’Istituto e a tutti i presenti la possibilità di incontrare e ascoltare dalla voce del dottor Bruno Segre, storico e saggista, la viva testimonianza di chi quei tragici fatti ha vissuto. Alla manifestazione erano presenti il sindaco Piero Rustico e l’assessore alle politiche per l’educazione Teresa Amendolagine, nonché una rappresentanza dell’Istituto Comprensico “Leonardo da Vinci”.
Nell’introdurre la manifestazione, la dirigente Maria Teresa Cirmena ha ricordato l’attenzione che l’Istituto “Padre Pio” ha sempre avuto nel ricordare questo ingiustificato e inaccettabile genocidio. «Anche quest’anno – ha evidenziato la Dirigente – abbiamo voluto essere presenti ad un appuntamento così tristemente importante della storia dell’umanità. I ragazzi giungono a questo incontro dopo un percorso di preparazione che li vuole sensibilizzare sulla gravità di ciò che è accaduto settanta anni fa ma che i fatti di oggi rischiano di rendere sempre attuali.» Molto apprezzate le performance dei ragazzi che tra coreografie, filmati, riflessioni e messaggi di speranza hanno voluto dar voce a tutti quei coetanei a cui la storia ha tolto loro ogni diritto. Toccanti quei cerotti che ogni ragazzo portava sulle labbra a simulare quelle voci spezzate e ancor più commovente quel gesto che a turno ogni ragazzo faceva nel liberare le labbra del compagno accanto per consentire, tramite ognuno di loro, di “ridare” la parola a tutti quegli innocenti vittime di un’atroce persecuzione. Questo ha anche sottolineato nel suo intervento Bruno Segre, commosso dai gesti e dalle parole dei ragazzi, che con la sua testimonianza ha voluto, però, dare una nota di ottimismo ai presenti facendo emergere, in forma di eterna gratitudine, «il comportamento di coloro che pur appartenendo per nazionalità agli oppressori, da questi si sono voluti allontanare, rischiando la loro stessa vita, per proteggere e salvare ebrei, come la sua stessa famiglia, e quanti ritenuti “indesiderabili” da chi si considerava essere superiore, consapevoli che si stava compiendo un atroce delitto nei confronti di milioni di innocenti».
La parola conclusiva al sindaco Rustico che ha sottolineato: «L’incontro odierno, reso ancora più significativo dalla presenza di Bruno Segre, vuole essere un’occasione per consentire a tutti, giovani e meno giovani, di vivere un’esperienza di memoria diretta con la pagina più buia della recente storia, facendo di questa memoria occasione per la dar vita ad un percorso di formazione di un reale sentimento di cittadinanza europea». Il Sindaco ha poi ringraziato «la Dirigente, i docenti e gli studenti dell’Istituto “Padre Pio” per l’occasione di riflessione realizzata e il Dottor Segre per le parole di apprezzamento nei confronti dei ragazzi della città, apprezzamento che di sicuro gratifica chi ha il compito di guidarla».