Allestiti cantieri con l’impiego di personale in nero. Non passano inosservati, ma rimangono impuniti. Nel frattempo, l’economia cittadina è annientata dal lavoro sommerso e le imprese ne pagano le conseguenze. I titolari chiedono aiuto alla Cna, riunendosi col presidente Tonino Cafisi ed evidenziando le gravi condizioni finanziarie in cui versano a causa della concorrenza sleale di coloro i quali giocano coi prezzi al ribasso poiché lavorano in nero e, di conseguenza, non pagano le tasse. Sono stati proprio loro a denunciare la presenza del lavoro sommerso nei cantieri, sottolineando un impunito malcostume di personale reclutato che svolge già un impiego negli enti pubblici, una becera pratica che impedisce il rilancio dell’economia cittadina. E Cafisi non ci sta. Accoglie la denuncia degli imprenditori, annunciando che sarà estesa alla Guardia di Finanza, all’Ispettorato del lavoro e alla Polizia municipale.
I titolari delle imprese, infatti, hanno presentato alla Cna dati precisi che forniscono un quadro dettagliato del problema. «Ci rivolgeremo – spiega Cafisi – alla Guardia di Finanza, all’Ispettorato del Lavoro e al comando della Polizia municipale per mettere a nudo chi sta distruggendo il lavoro vero. Le imprese chiedono ai cittadini e ai tecnici un aiuto concreto. Occorre commissionare lavori solo a ditte in regola e in possesso di tutti i requisiti di legge. A distanza di un anno (da quando abbiamo affisso un manifesto pubblico) – aggiunge il presidente della Cna – siamo costretti a tornare sulla vicenda. Perché stiamo parlando di imprese tutte in regola con le normative sulla sicurezza, che credono nel loro lavoro e che danno occupazione e che, però, si trovano, ogni giorno, ad operare in una città lacerata dalla piaga del lavoro nero. Non stiamo parlando di piccoli lavori ma di interi cantieri. Non riusciamo a capire perché, all’interno di un cantiere, si permette la presenza di lavoro sommerso. Nella maggior parte dei casi – conclude – si tratta di soggetti che svolgono già un lavoro alle dipendenze di enti pubblici».