Eva Brugaletta –
Un produttivo uso della sede Asca, offrendo servizi d’eccellenza riservati alla locale produzione agricola di qualità. È stato secco e chiaro il sindaco Piero Rustico, nel rivolgersi a Dario Caltabellotta, assessore regionale all’Agricoltura, suggerendo un uso della struttura rivolto alle esigenze della comunità, considerato che, ad Ispica, si trova ubicata.
Caltabellotta, ricevuto due giorni fa in Municipio e accompagnato dai deputati regionali Orazio Ragusa e Nello Di Pasquale, ha affrontato col sindaco Rustico un colloquio cordiale, ma improntato sulla concretezza e sulla fattività.
In buona sostanza, il sindaco apprezza che la qualità dei prodotti siciliani passi ormai dall’Istituto regionale vini e oli di Sicilia (Irvos), che garantirà la sicurezza alimentare, dopo l’accordo siglato con la Regione. Accordo in base al quale sarà affidata all’Irvos la gestione del laboratorio di Analisi e servizi per la certificazione in agricoltura (Asca). Ma ha posto «l’utilizzo dei locali dell’Asca da parte dell’assessorato regionale» come un «problema» da risolvere, auspicandone appunto «una diversa e migliore utilità, quale ad esempio l’offerta di servizi d’eccellenza riservati alla locale produzione agricola di qualità».
L’Asca è nata dieci anni fa, su proposta proprio di Caltabellotta, per valorizzare i prodotti agroalimentari siciliani. Tutto si risolse quasi in un nulla di fatto, come ha in un certo senso ricordato il commissario straordinario dell’Irvos, Giorgio Calabrese, affermando che l’Asca «riprenderà il suo percorso, interrotto per motivi tecnici».
Oggi, l’Asca, ribattezzata “Laboratorio Irvos di Ispica”, sta avviando un sistema di valutazione, caratterizzazione, monitoraggio (chimico – fisico e biologico – molecolare), controllo e garanzia della qualità dei prodotti agroalimentari siciliani. Ma il sindaco Rustico non si è lasciato sfuggire l’occasione di ricordare a Caltabellotta che le potenzialità offerte dalla struttura, coniugate alle risorse fornite dalla Regione, devono essere anche rivolte ad evidenziare e promuovere l’altissima qualità della produzione agricola ispicese.
Insomma, Ispica deve trarre beneficio dalla “nuova Asca” perché la città d’agricoltura vive e, quindi, si deve sfruttare ogni buona occasione per il rilancio economico di un comparto in crisi.
Caltabellotta, pochi giorni fa, affermava che «con l’affidamento all’Irvos dei compiti e delle funzioni, in atto, svolte dall’Asca si chiude un’esperienza e, contestualmente, s’apre una nuova pagina, migliorando le produzioni aziendali siciliane».
Calabrese, invece, ha sottolineato l’importanza «dell’acquisizione dell’Asca, in quanto unico laboratorio accreditato dall’Autorità europea sicurezza alimentare (Efsa). Ciò consentirà alla Regione e all’Irvos un salto di qualità a livello nazionale e internazionale».
Sono ambiziose, quindi, le aspettative per il futuro prospettate da Caltabellotta e da Calabrese, ma l’auspicio del sindaco Rustico rimane sempre quello, ossia che Ispica tragga beneficio dalla “nuova Asca”.
Alla visita istituzionale, è seguito un momento d’incontro e di dibattito fra Caltabellotta e gli operai del Consorzio di Bonifica.
Dopo aver ascoltato gli interventi di un rappresentate del sindacato e di due portavoce del Consorzio, Caltabellotta «ha assicurato impegno per portare a soluzione l’annosa questione dei lavoratori precari».