Bianca vivrà ancora. Il suo cuore batterà il palpito della vita nel torace di un bimbo di tre anni, in attesa del trapianto nell’ospedale “Bambin Gesù” di Roma. Il prelievo dell’organo è stato eseguito, a Palermo, dall’Unità operativa di Rianimazione dell’ospedale dei “Bambini Di Cristina”. L’espianto è stato effettuato quando i parametri vitali della bimba mostravano la morte encefalica, decretando che l’ossigeno non giungeva più al cervello. I genitori, superando il dolore e la tragedia personale, mostrando civiltà e generosità, hanno disposto la donazione del cuore del figlia.
Bianca D.L., sei anni, ispicese d’origine, è deceduta venerdì scorso nel nosocomio palermitano dov’era stata trasportata in condizioni disperate pochi giorni prima, trasferita d’urgenza dal reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Caltagirone lo scorso 27 aprile. Era stata ricoverata a causa della febbre alta, la temperatura superava i 41 gradi. Il problema pareva scaturisse da un edema cerebrale, ovvero da una grave alterazione del sistema nervoso centrale. Ma saranno i risultati dell’autopsia a stabilire la causa del decesso.
Bianca ha vissuto ad Ispica, la città del padre, fino alla separazione dei genitori. Si è poi trasferita a Caltagirone dalla madre, tornando spesso a trovare il papà e i nonni.
Il papà esercita ad Ispica la professione di veterinario. È uno stimato professionista, conosciuto per la dedizione e l’amore rivolto agli animali. E, soprattutto, per la strenua lotta condotta contro il randagismo e l’abbandono indiscriminato degli animali. Chiunque ne frequentasse l’ambulatorio veterinario ha avuto il privilegio di incontrare Bianca, rimanere stupito dalla somiglianza al padre, giocarci ed innamorarsene perché era bellissima, fresca, vivace, intelligente e amava fare amicizia con tutti. Senza contare l’amore per gli animali della bambina, che dava da mangiare e da bere agli amici a quattro zampe in attesa della visita veterinaria, facendo fuori le scorte del padre.
Bianca, ora, è una stella, la più luminosa del firmamento. È volata come il palloncino a forma di stella che il padre ha lasciato librare in alto dal loggiato della basilica di Santa Maria Maggiore dopo la messa a suffragio celebrata sabato scorso.
La sua stellina è stata assicurata in cielo dal papà.