Eva Brugaletta –
Nascondeva 50 grammi di marijuana nel secchiello da spiaggia dei figli e 28 flaconi di metadone nella sporta della spesa. Fermato dai carabinieri mentre effettuavano un posto di blocco sulla Statale 115, l’arresto di Paolo Ammatuna è stato convalidato due giorni fa, rispondendo dell’accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
Ammatuna pensava forse che la presenza dei figli sull’auto dove nascondeva la droga fungesse da deterrente. E, invece, i due motociclisti della Compagnia carabinieri di Modica lo hanno fermato in territorio di Ispica, mentre tornava a Pozzallo dopo essersi rifornito d’erba, probabilmente, a Rosolini e di metadone a Noto.
Ai militari non è sfuggita l’insofferenza mostrata da Ammatuna durante i controlli, decidendo così d’accompagnarlo in caserma per sottoporlo a perquisizione, evitando anche d’esporre i bambini ad una lunga attesa sotto il sole cocente.
La perquisizione a cui è stato sottoposto Ammatuna s’è rivelata infruttuosa e le ricerche sono state estese, quindi, al veicolo su cui stava viaggiando insieme ai figli. E dal bagagliaio è giunta la sorpresa: all’interno del secchiello per la sabbia utilizzato dai bambini per giocare in spiaggia i carabinieri hanno trovato un involucro contenente un discreto quantitativo di marijuana, ben essiccato, per un peso accertato di 50 grammi. E un sacchetto di plastica che conteneva 28 flaconi di metadone da 20 ml ciascuno, accompagnati da prescrizione rilasciata dal Sert di Noto ad un’altra persona, originaria di Noto.
I carabinieri hanno quindi sequestrato la marijuana e il metadone e hanno dichiarato in arresto Ammatuna con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
L’autorità giudiziaria, informata dell’arresto, ha disposto che fosso condotto nella sua abitazione in regime di arresti domiciliari nell’attesa della convalida del suo arresto, che è giunta giovedì scorso.
I bambini, nel frattempo, erano stati affidati ad alcuni famigliari accorsi i caserma.
Durante le operazioni di arresto condotte dai militari di Modica, i carabinieri della locale Stazione si sono, invece, recati a Noto per accertare l’origine del metadone. Al termine della perquisizione domiciliare effettuata insieme ai colleghi della Compagnia di Noto, hanno denunciato per spaccio di droga anche l’intestatario delle prescrizioni mediche trovate in possesso dell’arrestato.
Gli accertamenti eseguiti dai carabinieri hanno permesso di accertare come G.S., tossicodipendente netino, anziché utilizzare il medicinale prescrittogli dal Sert, lo abbia venduto ad altri tossicomani o ad altri spacciatori del circondario.