Anche il TAR di Catania boccia Rustico: ad Ispica torna la legalità.
Il Tar di Catania ha respinto il ricorso del Sindaco Rustico contro la Deliberazione della Corte dei Conti n. 28 del 2013, con la quale la Sezione di Controllo della Magistratura Contabile aveva dichiarato il dissesto finanziario del Comune di Ispica. La stessa iniziativa il Sindaco aveva rivolto contro la delibera n.41/ 2013 del Consiglio Comunale, con la quale a maggioranza i consiglieri comunali di opposizione avevano preso atto della decisione della Corte dei Conti, e contro la stessa diffida ad adempiere trasmessa dal Prefetto di Ragusa.
Il Tar Catania, dichiarando inammissibile il ricorso per difetto di giurisdizione, ha anche precisato che “ i provvedimenti del Prefetto e del Consiglio comunale costituiscono atti vincolati, privi di alcun margine di autonoma discrezionalità, poiché conseguenti, per espressa previsione legislativa, all’accertamento contenuto nella delibera della Corte dei Conti ”.
Pertanto al Sindaco ritornino in bocca i suoi insulti. Il terrorismo da lui esercitato dentro e fuori il Consiglio Comunale era solo l’ultima arrogante espressione del suo fallimento e del tentativo di nasconderlo. In aula, l’Avv. Rustico precisò che, in caso di conferma della decisione riguardante il dissesto, egli ne avrebbe derivato le conseguenti determinazioni. Anche in questo, comportamento da Pinocchio.
I Consiglieri dell’opposizione di Cantiere Popolare, di Sviluppo e Solidarietà, di Libertà e Buon Governo e l’indipendente Lauretta, avevano ragione. Se non avessero votato prendendo atto della decisione della Corte dei Conti, il Consiglio Comunale sarebbe stato sciolto, e il Sindaco, responsabile del dissesto, sarebbe rimasto l’unico in carica al suo posto ad amministrare e “comandare” da solo, non subendone alcuna conseguenza.
L’immagine di Ispica, sempre più schiacciata sotto il peso degli errori di Rustico, merita un riscatto. I dipendenti comunali senza regolare stipendio, i lavoratori senza lavoro, le ditte ed i fornitori non pagati, i locali pubblici danneggiati dallo spropositato aumento delle tasse sul suolo pubblico, i professionisti abbandonati, gli artigiani senza Piano Regolatore, la costa senza spiaggia, il Comune senza sede, la Piazza senza chiosco, la Cava d’Ispica senza turisti, oggi rappresentano la realtà triste e senza precedenti di una città violentata dalle continue prevaricazioni di un Sindaco incapace ed inetto. La sua crociata contro tutto e tutti non soltanto lo ha isolato ma rischia di isolare la città.
Chiamiamo a raccolta tutti i cittadini affinchè, facendo quadrato attorno alle forze di opposizione, possano indurre il sindaco ad un sano gesto di responsabilità.
Ispica, 12.07.2013
GRUPPO CONSILIARE
PID-CANTIERE POPOLARE
ISPICA