E SULLA MANUTENZIONE DEGLI EDIFICI SCOLASTICI SICILIANI AD UN MESE DALL’APERTURA DELL’ANNO SCOLASTICO SU CUI NON SONO INTERVENUTE LE EX PROVINCE
«Serve un incontro urgente con il Governo regionale per avere garanzia che all’apertura del prossimo anno scolastico, significa tra un mese, le 500 scuole superiori siciliane, di competenza delle ex Province oggi Liberi Consorzi, siano in grado di funzionare, così come il trasporto degli studenti disabili, considerato che a tutt’oggi nessuno intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria è stato garantito dai Commissari posti alla guida delle ex Province».
Così il Vice Presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, di fronte all’inerzia che si registra alla data attuale in quelle che erano le Province regionali, che il Parlamento siciliano ha trasformato in Liberi Consorzi di Comuni (i Comuni entro il 31 Ottobre devo scegliere a quale aderire), senza però sinora svuotarle dei propri ruoli e compiti, cosa che avverrà con una successiva legge.
«Di fatto – aggiunge il Vice Presidente Amenta -, con la legge approvata dall’ARS sino al 31 Ottobre (data entro il quale dovrà essere approvata la legge che prevede il trasferimento delle funzioni ai Liberi Consorzi e alle tre Aree Metropolitane) la continuità delle funzioni delle ex Province è stata affidata ad un Commissario unico in sostituzione del Presidente, della Giunta e del Consiglio provinciale. Questo avrebbe dovuto facilitare e velocizzare ogni intervento, ma sinora basta guardare lo stato dei 500 Istituti scolastici superiori di competenza delle ex Province oggi Liberi Consorzi, per verificare che nessuna manutenzione ordinaria e straordinaria, nessun provvedimento di garanzia per il trasporto degli studenti con disabilità, nessuna garanzia per il riscaldamento degli edifici nel prossimo inverno, è stata fatta.
Come nessun intervento manutentivo – continua Amenta – è stato effettuato negli oltre 10 mila km di strade provinciali siciliane a garanzia della sicurezza degli utenti. Giro molto la Sicilia nel mio ruolo e i problemi che mi vengono sottoposti anche su questi mancati interventi sono allarmanti.
Guardo ad esempio alle strade siracusane dove non c’è più un solo guard-rail visibile, così come una sola rotonda che non sia sommersa dalla vegetazione, eppure, all’inizio di luglio il Commissario ha firmato un nuovo contratto di servizio con la società in house di proprietà della stessa ex Provincia, Siracusa Risorse (108 dipendenti), affidandole nuovi servizi oltre a quelli manutentivi e di diserbo delle strade, come il pronto intervento nelle scuole superiori, l’assistenza informatica, il trasporto extraurbano dei disabili, la riscossione della Tosap, e le verifiche agli impianti termici. Nulla di questi servizi, però, per quanto riguarda le scuole e le strade, ad oggi e reale.
Come a Siracusa in tutto il territorio siciliano – sottolinea il Vice Presidente di AnciSicilia – con l’aggravante che dalla fine di agosto le ex Province non avranno più liquidità e la Regione non ha un solo centesimo da trasferirle.
Né tantomeno i Comuni ed i Sindaci, a cui le famiglie e gli studenti si rivolgono e continueranno a rivolgersi per avere risposte, oltre a non avere competenze sugli edifici scolastici superiori e le strade extraurbane, a loro volta, com’è risaputo, non hanno nei loro Bilanci fondi sufficienti per garantire i servizi alle loro comunità.
Bilanci, tra l’altro, che nella maggior parte dei casi non sono stati neanche incardinati per l’anno in corso, proprio per le incertezze sui trasferimenti di Stato e Regione e, per non farci mancare nulla, la mancata applicazione in Sicilia del Federalismo Fiscale.
Un quadro drammatico quello che ad oggi, ad un mese dall’apertura del nuovo anno scolastico, abbiamo davanti.
È necessario quindi – conclude il Vice Presidente Paolo Amenta – un incontro urgente con il Governo e il Presidente Crocetta per avere le giuste garanzie che gli studenti siciliani e i portatori di disabilità tra un mese potranno accedere a scuola senza trovare finestre rotte, bagni e riscaldamenti non funzionanti. Non avrebbe senso, da parte del stesso Governo, l’aver approvato la nuova legge per il “Diritto alla Studio” dei nostri giovani se tutto ciò che vi è contenuto alla fine resterà solo un’enunciazioni sulla carta».