La pubblicazione del Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento regionale delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti con il quale viene accertata la somma di 800.000 euro per i lavori di Adeguamento e completamento dell’Oratorio S. Domenico Savio della Parrocchia SS. Crocifisso, nel Comune di Rosolini, da destinare ad aula liturgica, sala congressi e centro studi con annessi locali ricettivi, ristoro e accoglienza, rientrante nell’intervento strategico “Interventi di Recupero e Rifunzionalizzazione finalizzati al Miglioramento della qualità della vita ed allo sviluppo sostenibile dei Comuni della Regione Siciliana”, ha provocato una piccata risposta del parlamentare regionale Pippo Gennuso. “Come era facilmente prevedibile il finanziamento de quo ha provocato una serie di tentativi di attribuirsi meriti altrui. Rimango veramente esterrefatto di fronte ai proclami a mezzo stampa di “autorevoli” personaggi politici o loro seguaci, per l’importante risultato ottenuto. Un quadro idilliaco in cui tutti si affannano ad apporre la loro firma. Mi riferisco alla parlamentare regionale che della vicenda è stata semplicemente informata, perché è bene che si sappia, lei non era nemmeno parlamentare quando è stato pubblicato il bando; all’ex parlamentare siracusano ricordo che, che sia nel passato che ad oggi, il sottoscritto ha lavorato e lavora nel silenzio con lo stesso impegno e determinazione mantenendo vivi i contatti con l’Assessorato regionale, con Curia Vescovile, con i rappresentanti legali della Parrocchia interessata per il completamente di tutta la documentazione necessaria per il completamento dell’iter che ha portato al finanziamento. Lo stesso impegno, e questo lui lo sa, che dedico ai problemi della zona sud. Infine agli sponsor dei due chiedo di documentarsi per bene prima di esternare il loro pensiero..
Ora . conclude Gennuso – qualcuno cerca di sminuire questo enorme e difficilissimo lavoro di anni, per attribuirsene improbabili meriti dell’ultimo momento. Mi rendo conto che queste riflessioni potranno sorprendere qualcuno ma invito ad abbandonare questo “modus operandi” e si abbia il coraggio, una volta tanto, di dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Siate più rispettosi della verità”.