RAGUSA – E’ nella provincia in cui si trova l’unica Docg del Meridione, con il famoso Cerasuolo di Vittoria Docg, che Confagricoltura ha scelto di confrontarsi su di un tema di grande attualità e che interessa il comparto vitivinicolo siciliano. Dal primo gennaio di quest’anno, infatti, è entrato in vigore il nuovo sistema di gestione del potenziale vitivinicolo. Queste nuove linee guida implicano la cancellazione del sistema dei diritti per passare ad un sistema di autorizzazioni all’impianto che saranno gratuite, non trasferibili e della durata di tre anni. Una svolta importante che va analizzata, compresa e poi attuata. Per tale ragione Confagricoltura Ragusa ha voluto promuovere per il prossimo 7 gennaio a partire dalle ore 9, un importante momento di confronto che si svilupperà all’interno di un’area vocata proprio alle produzioni vitivinicole. Incontrando la piena disponibilità della fiorente azienda Feudo Arancio, che ospiterà l’appuntamento convegnistico nei propri locali di contrada Torrevecchia, nel territorio comunale di Acate, al confine con quello di Vittoria, Confagricoltura Ragusa è riuscita ad ottenere la disponibilità di due relatori d’eccezione. Interverranno infatti Felice Assenza, direttore generale delle Politiche Internazionali e dell’Unione Europea presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e Vincenzo Lenucci, direttore dell’area economica e del centro studi di Confagricoltura nazionale. Tra i relatori anche Massimo Maggio, presidente del Consorzio Cerasuolo di Vittoria mentre ad aprire sarà Sandro Gambuzza, presidente di Confagricoltura Ragusa. I lavori saranno moderati da Luca La Licata. Lo scorso 4 dicembre il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto attuativo che permette di introdurre e recepire anche le norme europee. “Queste nuove disposizioni – spiegano all’unisono Sandro Gambuzza e Giovanni Scucces, rispettivamente presidente e direttore di Confagricoltura – sostituiscono il regime di limitazione agli impianti viticoli e permetterà così il rilascio di nuove autorizzazione per l’impianto di nuovi vigneti ma anche per i reimpianti e per convertire e utilizzare i vecchi diritti di reimpianto in possesso dei produttori”. Secondo le previsioni normative le autorizzazioni verranno rilasciate nel limite massimo annuo dell’1% della superficie vitata nazionale. In pratica l’assegnazione per il 2016 delle autorizzazioni avverrà tramite sistema pro-rata, senza criteri di priorità, per una superficie massima di circa 6.450 ha a livello nazionale pari a una percentuale complessiva di crescita annua dell’1% della superficie vitata italiana. Le domande per le autorizzazioni ai nuovi impianti possono essere presentate all’autorità competente dal 15 febbraio al 31 marzo di ogni anno in modalità telematica nell’ambito del SIAN. L’unico criterio di ammissibilità previsto è la conduzione per almeno 3 anni, a partire dalla data di richiesta, di una superficie agricola non inferiore a quella per la quale si richiede l’autorizzazione. Le Regioni svolgeranno l’istruttoria e rilasceranno le autorizzazioni entro il 1 giugno di ogni anno sulla base di una lista delle richieste ammissibili definita a livello nazionale. Novità anche per le domande relative alle autorizzazioni al reimpianto di superfici estirpate dopo il 1 gennaio 2016. Possono essere presentate alla Regione competente in qualunque momento dell’anno fino alla fine della seconda campagna viticola successiva all’estirpazione (esempio: estirpazione 1 gennaio 2016 presentazione domanda entro 31 luglio 2018). Anche questa tipologia di autorizzazioni ha validità 3 anni dalla data del rilascio. Il convegno di giorno 7 gennaio permetterà pertanto di conoscere più da vicino tutti gli aspetti normativi ma consentirà anche di approfondire, tramite le relazioni di Assenza e Lenucci, la questione relativa ai nuovi finanziamenti comunitari, pari a 336 milioni di euro l’anno, dedicati al comparto vitivinicolo sia per gli investimenti che per la promozione. Inoltre ci si soffermerà sulla possibilità di percepire sulle superfici vitate il cosiddetto “pagamento diretto” che spetta per tutte le superfici agricole dopo la riforma del 2015.
04 gennaio 2016
ufficio stampa
Michele Barbagallo per MediaLive