PALERMO – “In questo territorio non ci sono più regole ed i presunti abusi edilizi non si contano più. Dalla città capoluogo a Marzamemi siamo costretti ad assistere impotenti allo scempio del territiorio”. Dopo lo sbancamento di un’area edificabile dove sorgerà un palazzo a cinque piani alla balza di Akradina a Siracusa e l’installazione dei pontili galleggianti alla Balata di Marzamemi, il parlamentare all’Ars del Gruppo Mistro, Nunzio Cappadona, lancia una provocazione. “ Tanto per far contenti alcuni miei colleghi che invocano investimenti a Siracusa da parte di imprenditori del Nord, perché non permettiamo la costruzione di un palazzo sopra i gradoni del Teatro Greco? Oppure facciamo un ipermercato attorno all’Anfiteatro Romano?”. “ Ciò che sta avvenendo nel territorio – dice il deputato regionale – è il frutto del malgoverno di Siracusa e dell’intera provincia. Dobbiamo avere la forza e la cultura civile di ribellarci davanti allo scempio del territorio. Sulla costruzione alla Balza di Akradina, non credo possano esserci responsabilità da parte dell’impresa costruttrice, che ha ricevuto le autorizzazioni necessarie per edificare, ma sostengo che ci siano responsabilità da parte degli organi preposti al controllo. La zona – afferma Cappadona – è vincolata dalla Sovrintendenza come bene Paesaggistico e l’intervento della stessa che oggi contesta i 5 piani che verranno edificati, sostenendo che dovrebbero essere soltanto due, è tardivo. In caso di blocco dei lavori la società che sta eseguendo l’opera chiederebbe il risarcimento al Comune di Siracusa, quindi a pagare sono sempre i cittadini. Sulla questione è necessario e doveroso che si facciano i dovuti accertamenti e della questione chiederò spiegazioni alla Regione. Il presidente Raffaele Lombardo in occasione del convegno sul Piano Paesaggistico, proprio a Siracusa, era stato categorico: basta con la cementificazione selvaggia. Ma il suo appello non è stato affatto recepito e qui, in provincia di Siracusa, chi governa continua a fare gli interessi di pochi”.
Per quanto riguarda Marzamemi, Cappadona esprime solidarietà alla marineria locale. “Già sul posto esistono cinque concessioni demaniali per i pontili galleggianti. Al Porto Fossa addirittura tre strutture sono funzionanti anche nel periodo invernale. Ed allora mi chiedo: era il caso di deturpare un patrimonio storico – monumentale qual è la Balata? A questo punto – conclude il parlamentare all’Ars – occorre mettere in campo tutte le leggi e le normative vigenti affinchè si possa porre fine allo scempio del territorio”.
Palermo, 13 aprile 2011