Su tetti proliferano i ripetitori del segnale di telefonia mobile e, per contrastare il fenomeno di inquinamento elettromagnetico, si chiede una tassa contro l’elettrosmog . È quanto propongono i rappresentanti del Partito democratico, lanciando l’allarme sulla crescente presenza di antenne utili a ripetere e ad amplificare il segnale dei telefoni cellulari nel centro abitato. La proposta imporrebbe di tassare gli immobili che ospitano questi impianti, le cui terrazze sono cedute in affitto con estrema facilità alle società telefoniche a prezzi speculativi. L’eventuale ricavato sarebbe destinato ad incrementare il verde pubblico.
«Una mobilitazione civile e responsabile – spiega al riguardo Gianni Stornello segretario del Pd – vogliamo si concretizzi contro l’inquinamento da onde elettromagnetiche già in atto. Nel centro abitato si stanno moltiplicando le antenne che ripetono i segnali dei telefonini. Anche in questo caso seguiamo molto da vicino i comitati spontanei che stanno nascendo perché la preoccupazione sta aumentando. L’esposizione ai campi elettromagnetici, soprattutto quando è costante e continua e non è limitata nello spazio di pochi minuti, è dannosa alla salute, come confermano studi di professionisti ed esperti indipendenti. Purtroppo, i proprietari di tetti e terrazze si lasciano spesso sedurre dai lauti compensi che le compagnie telefoniche assicurano in un anno e che non sono al di sotto di dieci-quindicimila euro, trasformando di fatto le loro abitazioni in strumenti di speculazione. A questo punto la nostra proposta è chiara: il Comune, che in base alle leggi vigenti non può più vietare l’installazione di simili impianti, tassi come strutture speculative e non come abitazioni gli immobili che ospitano i ripetitori di telefonia mobile, in considerazione anche del fatto che i segnali trasmessi da essi sono funzionali alla trasmissione dati nell’ambito dei servizi aggiuntivi che le compagnie offrono e non all’esercizio telefonico classico, e destini il ricavato al potenziamento del verde pubblico.
EVA BRUGALETTA