Un grande evento, un segnale inequivocabile che la città di Pachino tutta lancia
al mondo dell’illegalità e del malaffare: la marcia organizzata dal Comune e dal
Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP ha superato ogni
aspettativa, registrando centinaia di partecipanti, tra studenti, istituzioni e
semplici cittadini. Ispirati e indignati dai deplorevoli episodi di minaccia mafiosa
verificatisi nelle ultime settimane – il vile attentato agli stabilimenti dell’azienda
Fortunato e le minacce di morte al giornalista antimafia Paolo Borrometi – in
tantissimi hanno marciato lungo le strade di Pachino già dalle 9 del mattino,
“bloccando” simbolicamente il paese grazie anche alla collaborazione delle
tantissime attività che hanno deciso di serrare i battenti durante le due ore del
corteo, facendo sentire con i fatti la propria vicinanza all’iniziativa.
Il luogo simbolico dal quale la marcia ha avuto inizio è stato proprio lo
stabilimento dell’azienda Fortunato, colpito da incendio doloso appena qualche
settimana fa. A fare da capofila, il sindaco di Pachino Roberto Bruno e il
presidente del Consorzio Salvatore Lentinello. Presenti anche Edy Bandiera,
Assessore Regionale all’Agricoltura, e una delegazione di sindaci e
rappresentanti delle istituzioni dei paesi limitrofi, da Noto ad Avola.
“È stata una manifestazione civile e democratica dal cuore di Pachino, per dire
un “no” secco alla mafia e all’illegalità – ha dichiarato il sindaco Bruno. Davvero
stupefacente il numero di associazioni e persone che hanno contribuito e
partecipato, chiudendo i propri negozi e lasciando le proprie attività pur di
essere presenti. Alla paura dell’illegalità e della mancanza di libertà, si reagisce
proprio così, scendendo in piazza e rivendicando i propri diritti”.
“La presenza di così tante persone è la dimostrazione che ci stiamo muovendo
nella giusta direzione – ha sottolineato il presidente del Consorzio di Tutela del
Pomodoro di Pachino IGP Lentinello – le centinaia di partecipanti ci dicono in
maniera inequivocabile che la gente di Pachino lavora onestamente, si
impegna e produce eccellenza, rifiutando in maniera categorica episodi e
metodi mafiosi. Spero che le istituzioni ci siano vicine e che ognuno faccia la
sua parte, garantendo la sicurezza del territorio e quindi la migliore delle
condizioni per lavorare serenamente. Rinnovo la mia solidarietà all’azienda
Fortunato – conclude il presidente – vittima di un attentato che può segnare la
vita e non soltanto l’attività lavorativa, nella speranza che continuino a lottare
al nostro fianco.
A fargli eco, il direttore Salvatore Chiaramida: “Abbiamo voluto organizzare
quest’iniziativa per imporre con forza la linea della legalità che contraddistingue
il nostro Consorzio, così come la città di Pachino: l’episodio occorso agli amici
Fortunato è solo la punta dell’iceberg di un problema che persiste nel nostro
territorio, con furti e atti malavitosi nelle aziende e nelle campagne. Siamo
orgogliosi che le associazioni, le scuole e tantissimi cittadini abbiano aderito
all’iniziativa, scegliendo da che parte stare”.
A margine della marcia, una giunta e un consiglio comunale pubblici, durante i
quali il Comune di Pachino ha sottoscritto in maniera unanime un protocollo
antimafia.