Palermo 3/03/2015
1201 sedute nel 2014 per una media, anche di tre alla settimana. Quasi tutti i consiglieri alla soglia del tetto massimo di emolumenti percepibili . Il provvedimento contestato “bocciato dalla Regione”
Gettonopoli, scoppia il caso Siracusa. Dopo Agrigento e Misterbianco il M5S scoperchia un altro pentolone e attraverso una sfilza di richiesta accessi agli fatta dal deputato regionale Stefano Zito, con il supporto del gruppo di attivisti siracusano mette nero su bianco i numeri di tutto rispetto dei gettoni di delle commissioni consiliari aretusee: 1201 nel solo 2014 , che assieme alle 56 riunioni di consiglio, sono costate alla collettività 720 mila euro, cifra che lievita fino a 955 mila euro, se si aggiungono le sedute da settembre a dicembre 2013. Numeri più alti perfino del Comune di Agrigento, dove lo scandalo ha portato alla dimissione in massa dei consiglieri.
Gli emuli di Stakanov sarebbero soprattutto nella commissione regolamento con 204 riunioni per una media di tre volte a settimana.
“Per discutere di cosa – chiedono gli attivisti – pare che alla fine si è dovuto creare un gruppo di lavoro per modificare il regolamento ”.
Secondo l’attenta e minuziosa analisi condotta dal gruppo di Siracusa i consiglieri hanno totalizzato quasi tutti presenze (tra consiglio e commissioni) per arrivare a conseguire la cifra massima rimborsabile (1.694.05 euro), pari al 30%% dell’indennità massima prevista per il sindaco.
Nel mirino dei deputati e degli attivisti Cinque Stelle è finita soprattutto una delibera anomala (la numero 109 del 2013) che ha fatto lievitare le spese delle commissioni del 16 per cento, estendendo il gettone di presenza anche ai capigruppo o delegati che partecipano alle commissioni.
Una delibera sostanzialmente bocciata dalla Regione, che ha messo nero su bianco che i capigruppo che partecipano alle sedute delle commissioni, senza esserne componenti, “non maturano il diritto alla percezione del gettone di presenza”.
Cosa che invece è avvenuta puntualmente e che, carte alla mano, è costata ai contribuenti 152 mila euro in più.
“Auspichiamo – dice Zito – che queste somme saranno restituite. Altrimenti, giocoforza, saremo costretti a presentare un esposto alla Corte dei conti”.
Sul fronte gettonopoli il gruppo parlamentare del Movimento tiene alta la guardia in tutta l’Isola. Da tempo sono infatti partite le richieste di accesso agli atti per tutti i comuni siciliani. Soltanto una piccola parte ha risposto. Mancano all’appello, tra gli altri, i Comuni di Palermo, Catania e Messina. “Noi comunque, non demordiamo – dicono i deputati – ci devono dare tutte le carte. E’ loro dovere”.
Intanto per eliminare alla fonte il problema sono stati depositati all’Ars alcuni disegni di legge a firma Zito e Cappello.