PALERMO –“La Banca di Credito cooperativo di Pachino è come un vampiro nei confronti dell’amministrazione comunale di Rosolini. In scopertura vengono applicati tassi da capogiro”. Lo afferma il parlamentare all’Ars, on. Giuseppe Gennuso, dopo avere avuto una risposta scritta dal responsabile dei servizi finanziari del Comune di Rosolini. “Nonostante le proteste dell’Ente all’applicazione del tasso Euribor di 6 punti percentuali su tre mesi, la Bcc di Pachino ha riconfermato le condizioni applicate, tradendo così lo spirito di don Luigi Sturzo, fondatore delle Casse rurali in Sicilia nel 1897, oggi diventate Bcc, che parlava di principi strettamente connessi con la comunità locale, nel rispetto dei principi etici e solidaristici. Nel caso di Rosolini non c’è nè etica, né solidarietà perché la banca-tesoriera ripresta i soldi degli stessi rosolinesi. Su questa vicenda, ho avuto modo di informarmi con altre realtà italiane ed il tasso di interesse in scopertura solitamente si aggira tra il 2,50, 3% è del 3% . Tutto questo si traduce in un danno economico, non soltanto per l’amministrazione comunale, ma anche per gli stessi cittadini. E pure- prosegue il parlamentare – i rosolinesi hanno fatto le fortune della ex Cassa rurale di Pachino, mettendo i loro capitali in conti correnti o libretti a risparmio, ma gli interessi che ricevono sono soltanto ridicoli dall’ 1 all’1,50 per cento.Siamo di fronte ad una sperequazione vera e propria – afferma il deputato regionale – perché da una parte i capitali dei cittadini di Rosolini che si aggireranno tra i 5, 6 milioni di euro fruttano agli interessati un percentuale irrisoria e gli stessi soldi dei depositari vengono prestati al Comune con interessi da capogiro. La Bcc di Pachino ha l’obbligo morale di rivedere le proprie posizioni senza così danneggiare un’intera comunità”.
On. Giuseppe Gennuso
Palermo, 11 marzo 2016