PALERMO – “Nella mia vita non mi sono mai nascosto dietro le spalle di qualcun altro. Nel bene o nel male, ci ho sempre messo la faccia. Lo stesso, però, non fanno i miei avversari politici della Sinistra ortodossa che mi attaccano pretestuosamente dicendo un mucchio di falsità, soltanto perché sono sceso in campo per difendere i dipendenti comunali di Rosolini e gli operatori ecologici che non vengono retribuiti regolarmente”.
Il deputato all’Ars, Pippo Gennuso rimanda al mittente gli “sproloqui di personaggi che hanno caratterizzato la loro vita, vivendo di politica”. “ Ho letto – dice il deputato regionale – che il Partito democratico di Rosolini è molto interessato alle mie attività imprenditoriali e probabilmente, non le ha citate tutte, forse per dimenticanza o per cattiva informazione. Nella mia vita – al contrario di chi oggi dovrebbe tacere – non ho mai campato di politica, ma di lavoro. Una volta per tutte voglio dire che sono un imprenditore prestato alla politica e non viceversa. Non ho mai amministrato la cosa pubblica a Rosolini, ma è altrettanto vero che se ho sostenuto in campagna elettorale dei candidati diventati poi sindaci, per onestà intellettuale ,bisogna riconoscere che questi primi cittadini, non hanno mai rubato, né sottratto denaro alle casse del Comune di Rosolini. Ho affermato e lo ribadisco anche adesso, che è vergognoso che i dipendenti comunali non percepiscano regolarmente gli stipendi, così come gli operatori ecologici. Ma le responsabilità vanno a ritroso nel tempo. E’ vero che la Sinistra giustizialista non governa Rosolini da 10 anni, se avesse continuato, forse non ci sarebbe più nemmeno il Comune, ma è altrettanto incontestabile che ad affossare la “Casa comunale” di Rosolini, è stato l’ultimo governo di sinistra, che accendendo mutui, come se fossero stati ceri votivi, ha finito per indebitare le casse municipali per 30 milioni euro. Alle nuove generazioni, quelli che oggi si considerano casti e puri, voglio ricordare, che a fine mandato dell’amministrazione Dell’Alì, il Comune di Rosolini aveva una liquidità pari a 15 miliardi di lire. Quei soldi sono stati polverizzati anche per opere pubbliche inutili e come se non bastasse, venne realizzata una scuola a carico dell’Ente comunale”.
Gennuso conclude: “Da parlamentare regionale, quando ero in maggioranza, ho solo portato benefici alla mia città, facendo finanziare opere pubbliche, cantieri di lavoro, facendo arrivare artisti di fama per l’estate rosolinese. E se oggi esiste il Pte è anche per merito mio. Se l’attuale sindaco di Rosolini non rompe con questi compagni di viaggio, passerà alla storia per avere portato definitivamente il paese alla deriva”.
Palermo, 4 ottobre