PALERMO – “Sono d’accordo con il presidente della Regione Nello Musumeci che bisogna fare le Riforme, ma chiedo al governo siciliano, un’attenzione per il territorio della provincia di Siracusa, soprattutto a difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini”. Ad affermarlo è il deputato all’Ars, Pippo Gennuso, che annuncia un disegno di legge che martedì presenterà all’Assemblea regionale per difendere tutta l’area del Polo petrolchimico, con sempre meno lavoratori e sempre più inquinata.
“Da vent’anni non si fa altro che parlare di bonifiche delle aree dove insistono gli insediamenti industriali delle grandi multinazionali del petrolio e della Chimica – dice Gennuso – ma non c’è mai stato un solo intervento. In un futuro non troppo lontano, quando gli impianti non saranno più in grado di produrre, perché non ci sono investimenti di modernizzazione, assisteremo impotenti ad una fuga collettiva delle società con il rischio di incassare solo i danni e la beffa. Il mio disegno di legge – prosegue il deputato – tende a inchiodare le multinazionali alle proprie responsabilità, imponendogli una tassa dell’1 per cento sul fatturato. Significa così creare un fondo di accantonamento che servirà successivamente per bonificare le aree compromesse, ripristinando i siti inquinati. Credo che non sia troppo chiedere garanzie a coloro che hanno devastato il territorio di Siracusa, Priolo, Melilli ed Augusta, chiedendo semplicemente garanzie. Non sarò da solo in questa battaglia per il risanamento ambientale. Ho chiesto la collaborazione dei sindaci ed ho avuto già la disponibilità del primo cittadino di Floridia, Gianni Limoli. Mi conforta anche la presenza istituzionale dell’on. Pippo Gianni, tornato a fare il sindaco di Priolo. Bisogna dargli merito che per un trentennio si è sempre preoccupato dei temi ambientali del quadrilatero industriale, delle morti per amianto e dell’inquinamento che ha provocato distruzione. Sarà una sentinella a difesa della popolazione”.
Il parlamentare siracusano, al di là della richiesta del fondo di accantonamento, chiede al governatore della Sicilia di portare al Ministero dell’Ambiente le istanze del territorio, avviando, non a parole, l’opera di risanamento.
Palermo, 21 giugno 2018