“Occorre un sistema per arginare il fenomeno della corruzione negli appalti delle opere pubbliche in Sicilia, altrimenti le stesse rischiano di diventare cattedrali nel deserto”. Sono queste le affermazioni del deputato all’Ars, Pippo Gennuso, preoccupato dopo gli arresti di questa mattina che coinvolgono il vertice di Condotte Spa e del Consorzio Autostrade siciliane per le presunte tangenti sui tre lotti dell’autostrada Siracusa-Gela. “Adesso – dichiara il parlamentare regionale – il rischio è che il tratto Rosolini-Modica si fermi definitivamente. Già la situazione era difficile per il blocco dei cantieri dovuti al mancato pagamento dei fornitori, con questa vicenda giudiziaria la situazione rischia di complicarsi ancora di più. Potrebbe essere uno stop definitivo all’autostrada e questo non deve avvenire. Mi auguro che il presidente della Regione, Nello Musumeci, adotti i dovuti provvedimenti e studi insieme all’assessorato ai Lavori pubblici ed alle infrastrutture, provvedimenti idonei per fare uscire la Sicilia da questo tunnel che appare senza via d’uscita. Si tratta -conclude Gennuso – di vicende che danneggiano non soltanto il territorio, ma anche l’economia dell’Isola”.