PALERMO – “L’ospedale “Muscatello” di Augusta non garantisce l’assistenza ai cittadini. E’ un nosocomio nel caos e ci sono forti responsabilità da parte dei vertici dell’Asp di Siracusa e del governo della Regione”. A denunciare disagi che coinvolgono non soltanto i cittadini, ma anche il personale medico e gli infermieri, è il parlamentare all’Ars, Pippo Gennuso. “ Ci troviamo di fronte ad un ospedale da terzo mondo, dove il reparto di Medicina scoppia e non riesce più a far fronte ai continui ricoveri per mancanza di posti letto negli altri reparti. Siamo al paradosso perché pazienti colpiti da ictus o ischemia, vengono sistemati in Medicina. Ma la dimostrazione che questo governo della Regione nell’ambito della Sanità è carente, sta pure nel fatto che due anni fa furono assunti 5 medici destinati al “Muscatello” per aprire il reparto di neurologia. E’ tutto pronto, ma la struttura che dovrà avere 10 posti letto, non viene inspiegabilmente aperta. Su questa vicenda alla ripresa dei lavori d’Aula presenterò un’ interrogazione parlamentare all’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino”.
Per Pippo Gennuso ci sono anche altre criticità all’ospedale “Muscatello”.
“ L’ 11 gennaio scorso furono chiuse le sale operatorie – dice Gennuso – e il direttore generale garantì che in breve tempo sarebbero stati effettuati i lavori di ristrutturazione. Se si dovesse procedere a rallenty, così come sta avvenendo, ci vorranno altri sei mesi prima di avere le sale operatorie agibili”. Il deputato siracusano racconta di avere fatto pure un blitz al Pronto soccorso di Augusta e di avere trovato un inferno. “Non è normale che un reparto di prima emergenza operi in due stanze piccole ed anguste. Tra l’altro gli operatori sanitari mi hanno riferito che in mancanza di un’astanteria, i pazienti spesse volte restano nelle barelle per 5, 8 ore. Ma il presidente Crocetta ed il suo assessore Borsellino sanno almeno dove si trova Augusta? Sanno che si trova nel quadrilatero del polo industriale più grande d’Europa? Mi auguro che qualcuno dei suoi amici augustani spieghino al governatore che Augusta, Priolo e Melilli sono delle “bombe ad orologeria”. Qui la sanità va garantita. Non è questo l’ospedale siciliano che può subire ancora scippi e tagli”.
Palermo, 20 marzo 2015