PALERMO –In un articolo apparso sul Corriere Elorino (N°17 edizione 1-15 novembre 2016) a firma del sig. Ferdinando Perricone, su lavori del Ponte Ristallo – Masicugno, vengo diffamato da un gruppo anonimo che avrebbe firmato una petizione per chiedere la risoluzione del problema chiedendo l’intervento del prefetto di Siracusa. Se i cittadini con la petizione intendono sollevare la questione affinchè il problema si risolva, mi sembra uno strumento condivisibile e democratico. Quel che contesto è invece una serie di diffamazioni che vengono riportate dall’estensore dell’articolo che erroneamente, omette di citare l’ispiratore dello stesso, assumendosene in prima persona la responsabilità. Chi mi conosce sa benissimo che mi sono sempre battuto nell’interesse della collettività ed in particolare di Rosolini e dei miei concittadini, al di là del colore politico e non per affari personali, così come viene riportato dall’articolista. Cosa ancor più grave, il giornale scrive testualmente “di essere impegnato con gli avvocati per difendersi…” In questo contesto farò valere le mie ragioni e la mia onorabilità nelle sedi opportune, perché le persone oneste non possono essere infangate da personaggi che si nascondono nell’anonimato ed in questo caso con la complicità di un giornalista. Chi conosce la mia storia, sa che mi sono sempre battuto per la legalità e per la trasparenza. Non ultima la mia denuncia personale, e non dei miei figli, contro una cosca mafiosa che aveva tentato di estorcermi denaro per le attività imprenditoriali di famiglia. Da buon cittadino e da siciliano onesto, sono andato dai carabinieri a denunciare i fatti e le circostanze, rischiando anche la mia incolumità fisica, cosa che ho manifestato alle forze dell’ordine ed anche alle autorità preposte. Tutto questo per dire che non permetterò a nessuno, di infangare la mia rettitudine così come è accaduto per la questione del Ponte di Rosolini. Sarò costretto di chiedere all’autorità giudiziaria di conoscere il mandante di un articolo diffamatorio con tutte le conseguenze del caso che ne derivano.
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On. Pippo Gennuso
Tel. 338 5604831
Palermo, 2dicembre 2016