DOPO L’ABUSO DELLA PREAPERTURA DELL’1 SETTEMBRE PARTE LA CACCIA A DECINE DI SPECIE A RISCHIO SOPRAVVIVENZA E CONTRO IL PARERE DELL’ISPRA CHE NE VIETEREBBE LA CACCIA!
IL CALENDARIO VENATORIO E’ UN ATTENTATO ALLA FAUNA SELVATICA CHE CONSENTE L’UCCISIONE DI BEN 100 MILONI DI ANIMALI SELVATICI UN VERO E PROPRIO STERMINIO LEGALIZZATO!
IL PRESUNTO ‘ANIMALISTA’ MUSUMECI NON HA RACCOLTO IL NOSTRO APPELLO DI RITIRO E RIFACIMENTO DI UN CALENDARIO VENATORIO FATTO AD HOC PER I CACCIATORI !
Siamo in Sicilia o nello Stato delle banane? Il voto è sottoposto al clientelismo o è tutto oro colato? Le lobby dei cacciatori e armieri hanno da sempre condizionato i Governi regionali sui calendari venatori o questi si sono autoproposti? Il Presidente Musumeci è un animalista convinto, come ha detto pubblicamente, o solo a giorno alterni?
Dopo l’abuso della preapertura anticipata della caccia domenica 16 si parte con l’apertura ufficiale dell’attività venatoria così come prevede un calendario che non solo ha anticipato l’apertura ma ne ha anche posticipato la chiusura al 10 febbraio, prima volta nella storia dell’attività venatoria in Sicilia.
Calendario venatorio che se applicato così come prevede lo stesso in quello che riguarda periodo venatorio e giorni di caccia per cacciatori, specie di animali selvatici e numero da poter abbattere per ogni cacciatore (il tutto moltiplicato per il numero di cacciatori siciliani, a cui vanno aggiunti quelli fuori regione) ben 600 mila animali ogni giorno di caccia, che equivalgono a 100 milioni di animali selvatici, tra mammiferi e uccelli, nell’arco dei 5 mesi di attività predatoria potrebbero essere abbattuti a fucilate in Sicilia con la evidente scomparsa di molte specie di animali già in uno stato di continuo decremento.. Un vero e proprio stermino di animali selvatici premeditato e legalizzato! A tale massacro dobbiamo aggiungere anche l’illegale bracconaggio!
Ma la caccia- afferma Alfio Lisi portavoce Free Green Sicilia- è anche l’unico ‘sport’ che ferisce e uccide le persone stesse. Secondo il rapporto dell’Associazione vittime della caccia nella stagione venatoria scorsa (2017/2018) le vittime umane in campo venatorio, o a causa di armi da caccia. sono stati i seguenti: civili non cacciatori, 34, di cui 24 feriti e 10 morti; cacciatori, 80, di cui 60 feriti e 20 morti. Totale: 84 feriti e 30 morti. Tre i minori rimasti vittime, di cui due feriti ed un morto. Una strage silenziosa e senza alcuna giustificazione, se potesse essercene una, se non quella della bassa e corrotta politica.
Eppure il principio fondamentale della legge italiana sull’attività venatoria così recita “ La fauna selvatica costituisce patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale”, ovvero dei suoi cittadini e non delle lobby dei cacciatori e degli armieri e dei politici regionali che li sostengono per meri interessi elettoralistici!
E’ indubbio e palese che per i Governi regionali che si sono susseguiti ad oggi la sopravvivenza della fauna selvatica vale molto meno dei potenziali voti delle lobby di cacciatori e produttori di armi che ancora oggi in modo immorale sparano a indifesi e inermi animali per mero passatempo.
Free Green Sicilia – dichiara Lisi – prima della preapertura abusiva della caccia, aveva inoltrato un accorato appello al Presidente della Regione Musumeci chiedendogli di dimostrare nei fatti e non solo nelle parole di essere un animalista ritirando il calendario venatorio emanato dall’Assessore all’Agricoltura Bandiera per riproporlo nel rispetto della normativa vigente, delle convenzioni internazionali, del parere scientifico obbligatorio per legge dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Questo avrebbe significato tra l’altro la soppressione dell’anticipo e della proroga della caccia, il non utilizzo del furetto, il dimezzamento dei giorni di caccia, il divieto per i cacciatori provenienti da altre regioni, l’abolizione del divieto di caccia nelle aree IBA (Important Bird and Biodiversity Areas), l’autorizzazione della caccia al Coniglio selvatico (le cui popolazioni in questi anni sono in drastico declino) l’eliminazione di tutti quegli uccelli acquatici e di terra inseriti tra le cacciabili che, considerate in declino, rischiano di estinguersi come la Pavoncella, il Tordo Sassello, la Beccaccia, l’Allodola, la Canapiglia, il Codone, il Mestolone, il Moriglione, la Moretta, la Starna, la Quaglia, il Beccaccino che rientrano nelle categorie SPEC (Species of European Conservation Concern), e di animali come il merlo, la ghiandaia, il colombaccio che non sono neanche mangiabili.
Per non parlare del controllo dell’attività venatoria quasi del tutto assente in Sicilia per il numero esiguo di guardie forestali, ma purtroppo per la fauna selvatica e per i siciliani sensibili alle problematiche della natura non si è avuta alcuna reazione dall’animalista, a parole pensando che anche questo possa portare consensi elettorali, Nello Musumeci.
Alfio Lisi
Portavoce
Free Green Sicilia – SOS Natura