Dal primo luglio al 30 agosto 2019 sarà possibile per città metropolitane, province e Comuni presentare istanza per accedere al cosiddetto “Fondo Progettazione Enti Locali”. Un fondo destinato a cofinanziare la redazione di progetti finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici e delle strutture pubbliche di esclusiva proprietà dell’ente e con destinazione d’uso pubblico, con priorità agli edifici e alle strutture scolastiche». Lo rende noto la presidente della XII Commissione Affari Sociali, Marialucia Lorefice, che aggiunge: «Grazie a questi fondi potranno essere cofinanziati i progetti di fattibilità tecnica ed economica per un totale di: 4.975.000,00 euro per le città metropolitane; 12.437.500,00 euro per le province; 12.437.500,00 euro per i comuni. La percentuale massima di cofinanziamento è fissata all’80% per ogni progetto. Le progettazioni dovranno essere inserite nella programmazione dell’Ente. Per le province e le città metropolitane è prevista una quota fissa: 70 mila euro per le province e 100 mila euro per le città metropolitane. A tale somma si aggiunge una quota variabile in misura proporzionale alla popolazione. Il decreto ministeriale ha stabilito, invece, per i Comuni la ripartizione delle risorse sulla base di una graduatoria triennale 2018/2020. Il modello di domanda si trova sul format presente nel sito della Cassa depositi e prestiti (https://www.cdp.it/sitointernet/it/homepage.page?redirectflag=1). Alle Province e alle città metropolitane è possibile presentare domanda di ammissione a cofinanziamento di uno o più progetti fino a concorrenza delle risorse assegnate per ogni anno ad ogni Ente. I Comuni –prosegue la parlamentare – che vorranno accedere al Fondo potranno presentare domanda di cofinanziamento per un massimo di tre progetti e per un importo massimo del cofinanziamento per ciascun progetto di 60 mila euro. Si tratta di somme importanti per il nostro territorio, che permettono agli enti di sostenere delle spese che altrimenti potrebbero difficilmente affrontare. Una boccata d’ossigeno –conclude Lorefice – per un rilancio sostenibile del territorio nell’ottica di un’Italia che si sblocca e che pian piano esce dall’impasse nella quale versava, purtroppo, da troppi anni»