li romani in russia: Racconto di una guerra a millanta mila miglia.
Tratto dall’omonimo poema in versi di Elia Marcelli, il monologo di teatro civile si propone innovativo soprattutto nella forma del testo: la metrica dell’ottava classica corroborata al dialetto romanesco.
programma:
15 novembre 2012 h20:45 debutto siciliano – Teatro Vittorio Emanuele di Noto – P.zza XVI maggio, 1
“Li Romani in Russia” è il primo monologo teatrale di Simone Cristicchi, per la regia di Alessandro Benvenuti. Lo spettacolo, che ha superato le 180 repliche, debuttò con grande successo a Mosca il 31
ottobre 2010, nell’ambito di “SOLO”, la rassegna internazionale del monologo che si tiene ogni anno al Teatro Na Strastnom. Racconto dell’orrore della guerra attraverso la voce di chi l’ha vissuta in prima persona, come in un ideale incontro tra il mondo delle borgate di Pasolini e le opere di Rigoni Stern e Bedeschi.
Affresco epico che non omette particolari crudi e rimossi dalla storia ufficiale (il luogo comune degli “italiani brava gente”), e che diviene quanto mai attuale in un’ epoca di “bombe intelligenti” e “guerre umanitarie”.
Simone Cristicchi, attore naturale e credibile, interpreta una nutrita galleria di grotteschi personaggi, raccontando con passione e coinvolgimento questa tragica epopea, in un monologo “corale” in cui
trovano spazio anche momenti ironici e divertenti. Il disegno luci elegante ed evocativo, e la regia impeccabile di Alessandro Benvenuti, rendono questo spettacolo unico nel suo genere: emozionante, divertente, drammatico.
LA TRAMA
Lo spettacolo narra le disavventure di un gruppo di giovanissimi soldati della Divisione Torino, spediti a morire da Mussolini nella campagna di Russia (1941-1943), l’episodio più drammatico vissuto dall’esercito italiano nella seconda guerra mondiale. Dopo la partenza dalla caserma della Cecchignola, tra le false promesse sull’esito positivo delle operazioni, i treni del regime portano via una generazione sorridente, giovane, sicura di tornare, perché la propaganda fascista inganna sulla realtà della spedizione. E la “passeggiata” si trasforma presto in tragedia: armi, abbigliamento e viveri insufficienti, inadeguati, ridicoli. Un esercito di straccioni e sbandati a cui rimangono solo fame, freddo, paura e il sapore di una disfatta: partono 220.000 ragazzi; sulla strada del ritorno dalla Russia ne resteranno circa 90.000. Elia Marcelli è tra i pochi reduci che riportano a casa il dolore, e il dovere di testimoniare la sua verità sulla spedizione. Tra un capitolo e l’altro, ecco irrompere la voce stentorea e fiera dei proclami trionfalistici, tipica dei bollettini della radio di regime e simbolo di una disinformazione sulla quale anche all’epoca si fondava il consenso delle masse.
Regia: Alessandro Benvenuti
Adattamento teatrale: Prof. Marcello Teodonio
Musiche e sonorizzazioni: Gabriele Ortenzi/Areamag
Disegno luci: Danilo Facco
Datore luci e fonico: Stefano Iacovitti
Costumi: Sara Quattrini