Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Siracusa, Col. Luigi Grasso, e tutto il personale, hanno il piacere di invitare tutti i rappresentanti degli Organi di Informazione alla celebrazione del 202° Annuale della fondazione dell’Arma dei Carabinieri che si terrà ad Avola, lunedì 6 giugno 2015.
La festa, nella provincia di Siracusa, verrà celebrata nel cortile della Caserma dove ha sede la Stazione Carabinieri di Avola, luogo scelto quest’anno nell’ambito di un programma itinerante che nelle prossime ricorrenze vedrà interessate altre località del territorio, per esprimere la vicinanza dell’Arma a tutti i cittadini della provincia.
La cerimonia si svolgerà alla presenza delle Autorità civili, militari e religiose, dei familiari delle vittime del dovere e degli orfani assistiti dall’O.N.A.O.M.A.C. (Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri) del personale dell’Arma in congedo delle SezioniA.N.C. (Associazione Nazionale Carabinieri).
Nella bella cornice del cortile della Caserma intitolata alla memoria del Brig. Giuseppe Coletta, il carabiniere di origine avolese che rimase ucciso nella strage di Nassiriya, sarà schierato un reparto in armi composto da militari del Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa,affiancato dalle rappresentanze dell’Arma in congedo nonché del Corpo Militare e delle Infermiere Volontarie di Siracusa della Croce Rossa Italiana, dai labari della Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, dalle bandiere e labari delle associazioni combattentistiche e d’arma.
Nel corso della cerimonia saranno premiati 26 militari che nel corso dell’anno si sono distinti in operazioni di servizio.
Nell’occasione, all’ingresso della Caserma della Stazione Carabinieri di Avola sarà esposta un’opera pittorica, tela della misura di 10 metri, dell’artista siracusano Salvo Bonnici dal titolo “Corpo e Anima”, iniziativa che vuole sottolineare l’impegno dell’Arma dei Carabinieri in una costante attività che si indirizza verso il controllo, il contrasto e anche la prevenzione di tutte le forme di violenza ed illegalità soprattutto verso le fasce deboli.
Con lo spirito di voler veicolare attraverso il linguaggio dell’arte un messaggio di continua attenzione verso la parte della società più esposta ad episodi di violenza, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Siracusa ha promosso ed organizzato la mostra d’arte contemporanea dal titolo “L’Arma dell’arte contro la violenza. Dalla sofferenza al riscatto, la forza della donna”, inaugurata lunedì 23 maggio, giorno della legalità, e visitabile fino al 30 giugno presso la “Sala Caravaggio” della Soprintendenza per il Beni Culturali ed Ambientali di Siracusa a Piazza del Duomo in Ortigia.
TRA «CORPO E ANIMA» PER UN NO ALLA VIOLENZA
Drammatico in ogni suo accento compositivo, poco indulgente verso l’esasperazione del dire, verso la teatrale manifestazione del dolore fine a se stesso se non funzionale al rafforzamento della condizione che risiede nell’inquietudine del vivere, Salvo Bonnici nell’opera “Corpo e Anima” maneggia lo strumento dell’informale, appartenente da sempre al suo vocabolario comunicativo, fino a solleticare esiti astratti, se a tale atmosfera si vuole attribuire la scena fatta di estrema essenzialità compositiva che si innesta a più riprese nella trama del suo lavoro. La sua lunga tela, di circa dieci metri, scrive un’interminabile pagina per i molteplici rimandi che suggerisce a chi la legge e dove lo stile utilizzato mai soffoca il grido, ma lo accoglie; dove il segno denuncia una taciuta violenza, ma mai la esalta. Tale sudario, memoria laica del corpo vivente, attende il contatto carezzevole o la distanza necessaria di un’altra superficie, di pari estensione, ma di senso sconfinatamente più ampio, altro: l’Anima.
Innamorato da sempre dalla fuggevolezza del segno, attento alla dimensione comunicativa del movimento, conoscitore sottile del potere evocativo del colore, l’artista ha deciso di trovare gli echi più profondi non nella grazia di un formale ri-visibile, ma in ogni manifestazione di libera potenza espressiva. L’opera d’arte è, infatti, per vocazione, l’universo fatto presenza e bisogna come in un rito isolarla da un tutto, ponendola su una sorta di altare, su un piano meta-fisico rispetto ad una platea d’indifferenza. Occorrerebbe sedersi davanti a «Lei» con predisposizione all’ascolto per scrutare da più punti ciò che il suo autore vi ha riversato dentro, in termini di sentire e sentimento.
Mi perdo così in un viaggio senza bussola davanti ad un Bonnici che come direttore d’orchestra scandisce i tempi e sceglie il ritmo con cui srotolare la sua tela, simbolo di una storia lunga a dissolvimento di memoria. Eccolo nel suo svolgimento soffermarsi a più riprese per consentirmi una lettura più intrisiva dei punti di forza dell’opera, galleggianti sempre in uno spazio pallido e luminoso. Significati multipli per molteplici vissuti interrogano e rimbalzano a partire da quel grande incrocio di segni, simile ad un grande occhio, che mi scruta nel bel mezzo della narrazione della tela, confine e porta di uno sguardo, di ogni sguardo, nel Tempo.
“Corpo e Anima” come emblema dell’arte di Bonnici in quanto esibita misura del corpo dei suoi pensieri, dei quali rivela l’anima generatrice. Linee tonde e diritte sono “carne”, si rincorrono in un volo che non conosce sosta e che descrive pindariche traiettorie attorno ad un segno scuro, presente, importante e ben definito lungo tutta l’opera dall’alto verso il basso. È l’ossatura del corpo: del corpo del mondo.
La potenza comunicativa dell’opera risiede anche in quella che pare delinearsi e offrirsi come una composizione a più fuochi della scena totale, nella quale si assiste ad una possibile suddivisione della sintassi pittorica in più parti autonome e significanti, “tutto a tratti, attratti da un tutto”, tenute insieme per sedimentato accostamento, affioranti da uno spazio apparentemente vuoto e silenzioso. Un polittico dalle giunzioni inavvertite il cui respiro è tutto nello sviluppo di un’opera duale al “Corpo” che veste i panni dell’“Anima”. Questa è rappresentata dall’artista mediante una matrice trasparente da cui poter vedere dentro e oltre, nella quale accogliere la ferita del “corpo” in un unico ininterrotto segno rosso e nella quale annotare frammenti di parole come senso ed espressione etica di una dichiarata sensibilità.
Se il corpo per sua natura è destinato a divenire in parti, da cui “a tratti”, l’anima è parte di un tutto da cui rimanere irrimediabilmente “attratti”.
La storia di “TRA… CORPO E ANIMA” che Bonnici ci consegna è fatta di odori ed ardori, vive nel segno visibile, ma cresce in uno spazio silenzioso e fragile.
Antonio Vitale
Opera di SALVO BONNICI / «Corpo e Anima», 2013 – tecnica mista su tela – 2,2 x 10 m
PROGRAMMA DELLA CERIMONIA |
10,15 | Afflusso Autorità e familiari |
10.30 | Inizio cerimonia – Commento di apertura dello speaker |
a seguire | Schieramento dei reparti |
a seguire | Ingresso Associazioni Combattentistiche e d’Arma e Croce Rossa Italiana |
a seguire | Ingresso Gonfaloni del Libero Consorzio Comunale e del Comune di Avola |
a seguire | Ingresso Gonfalone dell’Istituto Nastro Azzurro fra Combattenti decorati al Valor Militare |
a seguire | Onori al Comandante Provinciale che passa in rassegna lo schieramento |
a seguire | Alzabandiera |
a seguire | Lettura del Messaggio del Presidente della Repubblica |
a seguire | Lettura dell’Ordine del Giorno del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri |
a seguire | Intervento del Comandante Provinciale |
a seguire | Consegna ricompense |
a seguire | Onori ai Caduti |
a seguire | Preghiera del Carabiniere |
a seguire | Uscita del Gonfalone dell’Istituto Nastro Azzurro fra Combattenti decorati al Valor Militare |
a seguire | Uscita dei Gonfaloni del Libero Consorzio Comunale e del Comune di Avola |
a seguire | Onori finali |
a seguire | Uscita delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e Croce Rossa Italiana |
a seguire | Rompere le righe dei reparti |
11.30 | Termine cerimonia |