UN VERO BOLLETTINO DI GUERRA LA STAGIONE VENATORIA 2012-2013: 151 LE VITTIME DELLE QUALI 32 I MORTI E 119 I FERITI.
Dall’uno settembre rinizia in Sicilia il distruttivo e anacronistico rito di prendere a fucilate animali indifesi e innocenti solo per il gusto di eliminare chi di questi esseri non è sottomettibile. Una primitiva e retrograde forma di crudeltà del tutto ‘gratuita’ (se ancora nel terzo millennio può essere giustificabile una qualsiasi forma di crudeltà, legalizzata o non) legittimata da uno Stato, e dalle regioni come la Sicilia, e da una vasta classe politica elettoralmente e moralmente corrotte. Stato e Regioni che peraltro non prendono neppure in considerazione le numerose vittime da caccia legalizzata, conosciuti, che ogni stagione venatoria ci lasciano la vita, oltre ai numerosi feriti (solo nella stagione venatoria 2012-2013 i morti sono stati ben 32 e 119 i feriti, molti di questi gente comune: 11 morti e 32 feriti) La caccia è sostenuta, da quando la sopravvivenza si è trasformata in una vita basata sulla civiltà e sul diritto, da una profonda incultura irrazionale dominante che, forse da sempre, ha il sopravvento sulla razionalità e sullo sviluppo sociale e culturale delle coscienze e del senso civico e al rispetto di ogni forma di vita senziente.
Eppure non mancano, anche nell’ambito dei cacciatori, esempi di coloro che prendendo coscienza, anche dopo anni di attività venatoria, dell’inutile barbarie di sparare ad esseri viventi che vivono in modo libero e nel loro habitat naturale, hanno consapevolmente, e qualche vota trasformandosi in difensori attivi della natura, scelto di rottamare il proprio fucile coinvolgendo in ciò anche la propria famiglia e i propri amici.
Alfio Lisi
Free green Sicilia
Catania
DOSSIER STAGIONE VENATORIA 2012-2013
La stagione venatoria 2012-13 (in forma di caccia vagante) si è da poco conclusa e ne tracciamo un bilancio, tornando a parlare di quello che, ormai, viene sempre più considerato dall’opinione pubblica un “bollettino di guerra”. Dal 1 settembre 2012 al 31 gennaio 2013, infatti, in un arco di 5 mesi e di soli 62 giorni effettivi di caccia, le vittime sono state ben 151 (delle quali 32 i morti e 119 i feriti) e sono così suddivise:
– 108 vittime tra gli stessi cacciatori – di cui 21 morti e 87 feriti;
– 43 vittime tra la gente comune – di cui 11 morti e 32 feriti, ma tra questi ultimi si contano anche 9 i minori vittime di caccia: 5 morti e 4 feriti.
Gli ultimi dati aggiornati sono contenuti nel “Dossier stagione venatoria 2012-2013” pubblicato dall’ Associazione Vittime della Caccia (AVC). L’arco temporale analizzato nel Dossier va dal 1 settembre al 31 gennaio, ma i giorni di caccia effettivi non sono 153, bensì 62, poiché i giorni previsti dai calendari venatori sono 5 (e non 7) a settimana e, in genere, di questi 5 giorni, ogni cacciatore ne può scegliere solo 3 a settimana.
“Non che le stagioni venatorie passate fossero state ‘pacifiche’, anzi, ma questa appena conclusa è stata un’apoteosi di atti di una gravità inaudita”: è questo il primo commento al Dossier di Daniela Casprini, presidente dell’Associazione Vittime della caccia.