RAGUSA – Le nuove disposizioni relative alla gestione del potenziale vitivinicolo, approvate a dicembre in Consiglio dei Ministri, offriranno nuove opportunità anche alla Sicilia relativamente alla creazione di nuovi vigneti e potranno consentire un’occasione di lavoro per tanti giovani che intendono investire, anche attraverso le risorse comunitarie, nel comparto. E’ quanto si evince al termine del confronto che si è sviluppato oggi su iniziativa di Confagricoltura Ragusa alla presenza, tra gli altri, del dott. Felice Assenza, direttore generale del Dipartimento Politiche Internazionali e dell’Unione Europea presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Ospiti dell’importante azienda Feudo Arancio, il seminario ha visto la partecipazione di un pubblico giunto da diverse province pronto ad ascoltare le ultime novità introdotte dalle nuove disposizioni governative, frutto, come ha ricordato proprio Assenza, di un continuo confronto sia con le associazioni di categoria che con la Commissione Europea. Dal primo gennaio di quest’anno le nuove norme entrano in vigore e modificano, con una svolta epocale, il settore vitivinicolo soprattutto per i nuovi impianti. Non si seguirà più il cosiddetto “sistema dei diritti”, cioè di quote che ciascun produttore possedeva e che poteva cedere, ma si utilizzerà il nuovo “sistema delle autorizzazioni”, ovvero i nuovi produttori ogni anno, a partire dal 15 febbraio, potranno presentare domanda e, se avranno i requisiti, potranno ottenere l’autorizzazione a procedere con il nuovo impianto di vigneti. In una terra vitata come la Sicilia e in particolare come la provincia di Ragusa, culla dell’unica Docg del Meridione d’Italia (il Cerasuolo di Vittoria Docg), significa poter contare su nuove opportunità per il settore. Le disposizioni nazionali prevedono però la possibilità di incrementare le superfici vitate ogni anno per l’1 % in ambito nazionale. “Ciò significa – ha spiegato il dott. Assenza – che quest’anno si potranno impiantare fino ad un massimo di circa 6400 ettari. La norma introduce finalmente un sistema più flessibile, quello delle autorizzazioni, tutelando comunque il sistema dei diritti di reimpianto che potranno essere trasformati in nuove autorizzazioni. In generale questa riforma permette di creare un quadro armonioso che contempla le varie esigenze e ci proietta in una dimensione europea, tra l’altro prevedendo un valido sistema informatizzato”. A fornire altri aspetti tecnici è stato il Vincenzo Lenucci, direttore dell’area economica e del centro studi di Confagricoltura nazionale: “E’ una riforma, è bene chiarirlo, che non procede alla liberalizzazione, come magari avrebbero voluto alcuni Paesi, o come avvenuto di recente con le quote latte, ma è un sistema che cambia la possibilità di impiantare nuovi ettari di produzioni vitivinicole. E anche se i diritti che erano in possesso dei produttori resteranno validi fino al 2020, il nuovo sistema si basa sulle autorizzazioni che prevedono la possibilità di ottenere il via libera fino ad un massimo dell’1% del vitigno Italia dell’anno precedente. Naturalmente ci sarà una sorta di compensazione tra le varie Regione e si dovranno fare dei tagli nel caso in cui le domande dovessero superare la superficie vitata autorizzabile in ambito nazionale”. Insomma una serie di potenzialità che potranno far bene anche all’area di produzione del Cerasuolo di Vittoria, dove si è tenuto il convegno, come evidenziato da Massimo Maggio, presidente del Consorzio Cerasuolo di Vittoria Docg. Per una regione come la Sicilia, che si appresta a vivere la nuova fase del Piano di Sviluppo Rurale, è un’opportunità da non perdere, come rimarcato anche dal vicepresidente nazionale di Confagricoltura con delega per il Sud, Giandomenico Consalvo, ma anche dal presidente di Confagricoltura Ragusa, Sandro Gambuzza. Tra i partecipanti anche il presidente della Federazione Nazionale Agrumi, Gerardo Diana. I lavori sono stati moderati da Luca La Licata. Secondo quanto è stato illustrato stamani, le domande per le autorizzazioni ai nuovi impianti possono essere presentate all’autorità competente dal 15 febbraio al 31 marzo di ogni anno in modalità telematica nell’ambito del SIAN. L’unico criterio di ammissibilità previsto è la conduzione per almeno 3 anni, a partire dalla data di richiesta, di una superficie agricola non inferiore a quella per la quale si richiede l’autorizzazione. Le Regioni svolgeranno l’istruttoria e rilasceranno le autorizzazioni entro il 1 giugno di ogni anno sulla base di una lista delle richieste ammissibili definita a livello nazionale. Novità anche per le domande relative alle autorizzazioni al reimpianto di superfici estirpate dopo il 1 gennaio 2016. Possono essere presentate alla Regione competente in qualunque momento dell’anno fino alla fine della seconda campagna viticola successiva all’estirpazione (esempio: estirpazione 1 gennaio 2016 presentazione domanda entro 31 luglio 2018). Anche questa tipologia di autorizzazioni ha validità 3 anni dalla data del rilascio.
07 gennaio 2016
ufficio stampa
Michele Barbagallo per MediaLive