GRAZIE AD UN CALENDARIO VENATORIO POLITICIZZATO E CORROTTO SI CONDANNANO A MORTE 100 MILIONI GLI INNOCENTI ANIMALI SELVATICI
Dopo la sentenza ‘ideologica’ del TAR Sicilia – così come già comunicato da Free Green Sicilia – che respinge il ricorso contro il decreto dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura sulle anomalie del calendario venatorio 2014 – 2015, dopo la pre-apertura dell’1 settembre, dal 21 settembre la caccia, visti in numeri fissati di cacciabilità per ogni specie in rapporto al numero di cacciatori e dei giorni di caccia, si rischia di fare scomparire definitivamente la fauna selvatica dalla faccia della Sicilia.
Il calendario che contrasta apertamente (e senza che l’assessore all’Agricoltura regionale faccia nulla per negarlo viste le spudorate falle del calendario stesso) con il parere dell’ISPRA Istituto superiore per la ricerca e la protezione dell’ambiente, con le direttive europee sulle aree protette i Siti Natura 2000 (che costringerà l’Unione Europea a sanzionare la Regione per infrazione alle direttive europee), con la legge quadro nazionale sia per la non prevista ‘pre-apertura’ che con i periodi di caccia, le specie animali cacciabili e il ciclo biologico della fauna siciliana, e così via.
Ancora una volta da decenni la Sicilia – afferma Alfio Lisi di Free Green Sicilia – grazie a politici e governanti, sempre uguali, che pensano di sfruttare l’attività venatoria a propri fini elettorali, si distingue per mancanza di etica e di rispetto delle leggi nazionali ed europea, considerandosi in un isola dove l’autonomia congede loro ogni beneficio a danno della comunità e della natura .
E così anche quest’anno grazie ad un calendario fatto su misura per le associazioni venatorie e ai rivenditori di armi e grazie ad un Governo di centro-sinistra e ad un assessore regionale all’Agricoltura circa 40 mila cacciatori potranno uccidere ben 15 animali al giorno fino al 31 gennaio 2015 (600 mila al giorno ovvero oltre 100 milioni di animali selvatici condannati a morte nell’arco di 5 mesi) e senza che ci sia una vera sorveglianza istituzionale (delegata in parte alle stesse, è la follia istituzionale, associazioni venatorie) per il deficit di guardie forestali e per l’assenza voluta di una mappatura delle aree cacciabili.
In tal modo potranno sterminare – continua Alfio Lisi – quello che rimane delle specie selvatiche ancora in vita, spacciando anche per specie selvatiche i conigli d’allevamento pagati profumatamente dalla stessa Regione per ripopolare alcuni territori, ad uso e consumo della caccia dove ovviamente sarà possibile sparare, il tutto a danno dell’agricoltura: un buon motivo per chiedere poi l’intervento dei cacciatori che faranno il tiro al bersaglio contro inermi animali, peraltro abituati a stare in contatto con l’uomo, così facendo spacciandosi per ‘sportivi’ e ambientalisti.
Un vera vergogna per la specie umana che tarda a scomparire grazie a politici e governanti corrotti moralmente e come dimostrano le cronache giornaliere anche penalmente.
Alfio Lisi
Free Green Sicilia