PALERMO –“Nelle ultime ore il presidente della Regione, Raffaele Lombardo mi ha affidato un messaggio che è quello che deve rassicurare le popolazioni della zona sud della provincia di Siracusa. All’ospedale Trigona di Noto – ha riferito il govenatore – non verrà soppresso alcun reparto”. Ad affermarlo è il deputato dell’Mpa all’Ars, on. Giuseppe Gennuso, contrariato per “le falsità dette e scritte in questi giorni sul futuro del nosocomio”. “Né il manager, né il direttore sanitario – prosegue Gennuso – possono andare contro il volere del governo siciliano. Le polemiche aperte da certi sindacalisti, non sono altro che strumentali. Probabilmente avevano l’obiettivo di contrastare la buona azione di governo del primo cittadino, per altre cause, e, non certamente, quelle nobili sul Trigona. La prossima settimana – aggiunge il parlamentare del Movimento per le Autonomie – insieme al sindaco Bonfanti, incontrerò il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Maniscalco, l’assessore regionale alla Salute Massimo Russo ed il presidente della Regione Lombardo. Sarà l’occasione per mettere definitivamente la parola fine su quello che altri, strumentalmente, hanno fatto diventare un caso. Sul Presidio territoriale di assistenza (PTA) occorre soltanto un po’ di pazienza. Si tratta di tempi tecnici per organizzarlo, perché ci sono le risorse finanziarie per istituirlo”. Il Trigona di Noto, per la sua posizione strategica, continuerà a erogare servizi, non soltanto per la città, ma anche per una popolazione ben più vasta che interessa i Comuni di Rosolini, Pachino, Portopalo di Capo Passero, Palazzolo, Canicattini Bagni e dell’intero comprensorio montano. Per salvare il Trigona, l’Asp di Siracusa, è stata costretta a sforare il budget, per i costi in più dovuti al mancato trasferimento dei reparti da Noto al “Di Maria” di Avola.
Gennuso, comunque, sulla questione Sanità in provincia di Siracusa, invita i colleghi parlamentari, le forze sociali ed i sindacati , a sedersi attorno ad un tavolo per portare avanti un’azione comune. “ L’Asp di Siracusa – dice ancora il parlamentare – entro dicembre 2012 dovrà rientrare di undici milioni di euro. Non vorrei che per fare quadrare i bilanci, siano i cittadini a pagarne le conseguenze. Non sarebbe tollerabile la mancanza di farmaci o materiali sanitari nelle strutture ospedaliere siracusane, soltanto per una questione di budget”.
Palermo, 1 ottobre 2011