Palermo 3 marzo 2016 – L’europarlamentare M5S Ignazio Corrao ha approntato questo fine settimana un tour di incontri con i produttori agricoli dell’area sudorientale della Sicilia con particolare attenzione al comparto agricolo di Pachino e Vittoria ed a quello agrumicolo con una serie di visite presso aziende agricole anche a Scordia e Francofonte. “Quello che abbiamo rilevato è una debolezza politica dei rappresentanti italiani dei paesi centristi sui tavoli europei a trazione Partito Democratico – sottolinea Corrao – . Le lettere, i documenti stilati in momenti emergenziali sono rimasti sostanzialmente lettera morta perché il principale responsabile di questo sfacelo è solo il Governo Italiano che ha evidentemente interessi diversi rispetto a quelli dell’agricoltura. Se il Governo italiano (Partito Democratico) fosse capace di stare affianco ai nostri agricoltori cosi come fa per la grande industria agevolando le grandi corporation industriali e bancarie che hanno interessi nel nord’Africa così come la grande distribuzione, probabilmente i nostri agricoltori non sarebbero indebitati sino al collo e parleremo di una economia agricola trainante. La cosa che dobbiamo fare è informare i cittadini di quello che sta accadendo e fare leva sulle istituzioni europee colmando la imperdonabile vacatio di azione politica che gli esponenti dei partiti centristi stanno perpetrando. Il comparto agricolo siciliano vale circa 4 miliardi di euro ed equivale al 10% di tutta l’agricoltura nazionale, seconda solo alla lombardia con il suo 11%. Parliamoci chiaro, le soluzioni sbandierate i tavoli e le passerelle dei rappresentanti istituzionali di turno, ultimo il Ministro Martina accolto a Palermo con tanto di bandiere gialle sventolanti hanno prodotto Zero in termini di risultato. Il commissario europeo Hogan nel rispondere ad una mia interrogazione circa la Grave crisi agricola in Sicilia: conseguenze della politica estera e degli accordi di libero scambio dell’UE sul prezzo degli agrumi e dei pomodori ha risposto che La situazione attuale del mercato dell’UE dei pomodori è influenzata delle temperature elevate registrate di recente che hanno provocato una maturazione anticipata delle colture e, quindi, una produzione eccessiva sul breve periodo. In base all’esperienza passata, possiamo affermare che la produzione dovrebbe tornare nella norma nel prossimo futuro. Nel frattempo, per quanto riguarda alcuni prodotti, in qualche Stato membro i prezzi hanno iniziato a mostrare una ripresa. Una risposta tutt’altro che esaustiva che mostra come la politica italiana abbia fallito miseramente e che sia impegnata a difendere interessi diversi rispetto a quelli della nostra agricoltura e non dobbiamo inventarci nulla dato che i risultati di questo disinteresse sono le lacrime dei nostri produttori. Ovviamente il Movimento 5 Stelle in Europa continua ad insistere chiedendo le clausole di salvaguardia che i rappresentanti italiani dei partiti centristi non sono stati capaci di porre all’attenzione della Commissione Europea; l’attivazione dei controlli fitosanitari necessari alle frontiere e sul posto di produzione, così come vengono controllate costantemente le nostre aziende; l’osservatorio permanente dei prezzi al dettaglio in GDO; l’attivazione di un meccanismo per il quale i prodotti IGP e DOP europei possano interloquire direttamente con i Category manager approntando politiche commerciali a vantaggio reciproco e non solo a vantaggio della GDO; controlli serrati direttamente nei punti di approdo dei prodotti extra Ue ad esempio nei porti dove talvolta con taciti accordi tra le autorità preposte, i prodotti vengono tagliati e sofisticati. E poi ancora soluzioni immediate, moratorie per i debiti contratti dai nostri agricoltori con gli istituti di credito o Equitalia e INPS, l’eliminazione dell’Imu agricola, altra batosta che il Governo italiano retto da Matteo Renzi ha inflitto ai nostri produttori; il dimezzamento delle tariffe energetiche ed idriche per l’irrigazione dei nostri campi. Proposte che non possono più aspettare perchè dall’altro lato ci sono cittadini sul lastrico. Capisco l’imbarazzo di taluni primi cittadini che pur credendo in queste necessità appartengono agli stessi partiti politici che hanno creato questi disastri, ma non c’è più tempo per i tavoli, i documenti e le passerelle politiche tipiche degli anni ’70. Per quanto mi riguarda, provo certo imbarazzo nel dover recuperare il danno fatto ai nostri produttori proprio dagli esponenti dei partiti centristi del mio Paese a trazione Partito Democratico, in ogni caso – conclude Corrao – stiamo facendo il possibile per dare voce a chi per necessità lascia il proprio sudore marcire nelle serre pur di non svenderlo”.