Si è tenuto come preannunciato il 24 gennaio l’incontro con il vaticanista Luigi Accattoli, incontro voluto dal vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò e coordinato dall’ufficio diocesano delle comunicazioni sociali. Luogo dell’incontro il salone parrocchiale del Santuario Madonna delle grazie di Modica, che ha visto la partecipazione di una rappresentanza di giornalisti che operano a cavallo tra la provincia di Ragusa e Siracusa. Il Dott. Accatoli ha iniziato la sua relazione mettendo in evidenza quei meccanismi che sottendono alla scelta della notizia e quindi alla comunicazione, una scelta condizionata dal mercato pubblicitario che a sua volta segue la scia del gusto del pubblico. Un pubblico che compra, vede e consuma quando si fa più forte il clima di scontro all’interno dei vari formatt o quando accade qualcosa di particolarmente violento come un delitto o un fatto scabroso. Il trend delle vendite è condizionato da questo, e a questo non si sottrae nemmeno l’ambito della nuova comunicazione che passa attraverso internet con i social network, i blog e tutta l’informazione free lance. Come fare allora a fare un informazione più cristiana o meglio semplicemente più umana? Questo si è chiesto il relatore insieme ai convenuti. Per fare ciò sono state tracciate alcune piste per vestire di dignità la notizia, tra le piste tracciate da Accattoli c’è quella del rispetto di ciò di cui si parla, sia esso un condannato, un assassino, un personaggio equivoco o altro per cercare di lasciare quella sospensione di giudizio che non spetta al giornalista. Il giornalista deve infatti informare e formare ma non giudicare. Altro ambito tracciato è il rispetto della verità che non dovrebbe mai essere manipolata a seconda delle intenzioni che chi scrive vuole raggiungere. E’ necessario andare contro corrente anche se questo “non Vende”. I giornalisti hanno poi preso la parola per porre qualche altra domanda ma nello stesso tempo per arricchire la riflessione del relatore facendo il punto sulla difficoltà di una comunicazione capace di raggiungere davvero tutti e nello stesso tempo di una comunicazione che se non riesce a vendere seguendo i principi dell’etica come riuscirà a trovare spazio? A conclusione dell’incontro la parola è passata al Vescovo di Noto Mons. Staglianò il quale ha dato parole di incoraggiamento e si è augurato sempre una maggiore sinergia tra le forze del territorio. E’ stato poi consegnato a tutti i presenti il messaggio del Papa per la Giornata Mondiale sulle Comunicazioni Sociali al quale il Vescovo a rilasciato un suo personale commento. La comunicazione evidenzia oggi fenomeni contraddittori – scrive il Vescovo Staglianò – si espande tecnologicamente e sfugge il senso umano, i valori, la verità. Funziona più come veicolo di notizie, di informazioni che non come trasmissione di esperienze. Benedetto XVI punta sulla verità e sulla persona umana per rompere “il cortocircuito comunicativo” di comunicazioni solo apparenti, ma in realtà non autentiche, dove c’è spazio solo per rapporti conflittuali. Conferma così la pretesa della fede cristiana di entrare nel sociale della comunicazione come energia liberante, forza di vita, ragione di speranza e di gioia, radice di solidarietà e di impegno: qui si parla il linguaggio della persona e non dell’individuo. Nell’individualismo delle nostre società, dominate dal narcisismo e dalla tendenza a dominare l’altro, trasformandolo in strumento per i propri scopi o merce da consumare sui mercati del mondo, i mass media devono accogliere la verità della persona, ad essa dirigersi, servendola con professionalità: ogni uomo riconosca gli altri come persona, creato da Dio, con diritti inalienabili, alla vita, alla crescita armonica, in una famiglia unita e in un ambiente morale che aiutino lo sviluppo della sua personalità. Conclude Staglianò nel suo commento al messaggio del Papa – il digitale diventerebbe per questa via strumento prezioso per una nuova era della comunicazione, quella veramente umana.
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