Il Ppo -Piano particolareggiato di Ortigia-, torna nuovamente alla disamina della Commissione urbanistica.
Unica apprensione, per maggioranza e opposizione della nostra città, pare sia quella di far “risuscitare la vecchia legge Pagnano e riportare i residenti in Ortigia”. È questa la frase che si legge in un articolo apparso sulla stampa qualche giorno addietro e pare essere questa l’unica motivazione perché si sta riprendendo il discorso del Ppo.
Cosa si sa del sottosuolo di Ortigia? Cosa vuole sapere la nostra classe dirigente? O meglio, si ha veramente l’interesse di conoscere il sottosuolo del centro storico?
Nel frattempo, autorevoli progettisti, tecnici comunali, il presidente della commissione urbanistica di Siracusa e l’assessore al centro storico, esaminano attentamente le nuove norme tecniche di attuazione di cui si compone la bozza dell’ufficio tecnico, norme da seguire per le scelte di programmazione urbanistica contenute negli elaborati di Piano.
Se le nuove norme tecniche di attuazione del Ppo sono come quelle del Piano regolatore della città, non stiamo messi affatto bene in merito allo studio della pericolosità geologica del sottosuolo di Ortigia.
La commissione unica per Ortigia, istituita come da Gazzetta Ufficiale del 21-05-1996, pur prevedendo al suo interno varie categorie professionali quali ingegneri, architetti, geometri, commercialisti e avvocati, non prevede, invece, la figura professionale del geologo.
L’art.16 della Gazzetta Ufficiale parla chiaro: “La commissione può avvalersi, inoltre, tutte le volte che esigenze specifiche lo richiedano, di esperti in altre discipline, i quali partecipano ai relativi lavori senza, però, diritto di voto”. Ma c’è di più: l’autorità che può inserire una figura esperta all’interno della commissione summenzionata, ultronea a quelle già citate nella norma, così come recita al punto m) lo stesso art.16, è il sindaco del comune di Siracusa.
Un territorio fragile come il nostro comune, un centro storico come Ortigia, ricco di cavità e costituito da sedimenti limosi e argillosi spessi anche oltre 5 metri al disotto del piano stradale (vedi il Foro Italico), popolato continuamente da turisti e residenti, non può permettersi una simile mancanza.
Dopo anni di sollecitazioni alla nostra classe dirigente, in qualità di Ordine professionale e di associazione dei geologi della provincia di Siracusa, siamo riusciti a fare capire l’importanza dell’aggiornamento dello studio geologico all’interno del Ppo. Ciò che non sappiamo è, invece, a quale anno risale l’aggiornamento, una informazione importantissima perché le nuove normative e circolari emanate in questi ultimi anni, impongono un approccio totalmente diverso per lo studio dei rischi geologici del territorio.
Si è molto dibattuto in questi mesi sul Piano paesaggistico: come si dovrebbe raccordare quest’ultimo, o il Piano territoriale provinciale, col Ppo?
Una politica continuamente miope e costantemente sorda in merito ai rischi territoriali, non porta lontano, non dà sicurezza ai cittadini e al loro territorio ma soprattutto, non consente una lungimirante programmazione di sviluppo.
Vogliamo ancora scivolare più in basso di quanto non siamo attualmente in merito alle classifiche di gradimento sulla vivibilità e sulla qualità della vita nel nostro territorio?
Nel frattempo, il nostro comune, Siracusa, continua a non avere nella pianta organica la figura tecnica del geologo.
Ufficio Comunicazione Ordine dei Geologi di Sicilia