Il Capogruppo del PDL Salvo Latino, in data 18/06/2012, protocolla presso il Comune di Rosolini una proposta volta a far ridurre al minimo possibile l’IMU sino ad abolirla per la casa principale. La legge statale, infatti, riconosce ai Comuni un potere regolamentare che permette di determinare l’aliquota IMU entro i limiti minimi e massimi stabiliti dalla legge per ciascuna tipologia di immobile gravato dall’imposta.
L’attuale crisi economica generale, la difficoltà delle famiglie ad arrivare a fine mese, il crollo dei consumi, la recessione registratasi nel modo agricolo siciliano (e non solo) trovano il capogruppo Latino critico nei confronti di questa nuova imposta sui beni immobili anche nei confronti di quei soggetti che non hanno un reddito tale da potersi permettere di sostenerla e, pertanto, ritiene necessario che i Comuni vadano incontro ai cittadini e sfruttino i poteri loro riconosciuti dalla legge per evitare di soffocare le famiglie e gli imprenditori con ulteriori oneri fiscali. Per tale ragione, il Consigliere Latino, quale primo ed efficace intervento a difesa dei cittadini, in vista dell’obbligo del Comune di adottare la delibera di approvazione delle aliquote e dei regolamenti in materia di imposta municipale propria (IMU) in modo da inviarla al Ministero dell’economia e delle finanze entro il termine stabilito dalla legge, propone tempestivamente di :
– utilizzare il potere regolamentare del Comune riconosciuto dall’art. 13, comma 7, D.L. n. 201/2011 al fine di ridurre l’aliquota per l’abitazione principale e per le relative pertinenze di 0,2 punti percentuali (che è il minimo applicabile ai sensi di legge);
– stabilire che la detrazione per l’abitazione principale e le relative pertinenze, per il periodo durante il quale si protrae la destinazione, sia elevata, fino a concorrenza dell’imposta dovuta, nel rispetto dell’equilibrio di bilancio in modo tale che il contribuente possa essere esente dal pagare l’IMU per la casa principale;
– utilizzare il potere regolamentare del Comune riconosciuto dall’art. 13, comma 10, D.L. n. 201/2011 al fine di considerare direttamente adibita ad abitazione principale l’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, in modo tale da evitare che, per gli anziani e disabili suddetti, la casa proprietà figuri seconda casa non essendo essi residenti nella stessa;
– utilizzare il potere regolamentare del Comune per applicare l’aliquota più bassa prevista dalla legge ed, in particolare: a) per gli altri fabbricati, applicare un’aliquota pari a 0,46%; b) per gli immobili non produttivi di reddito fondiario applicare un’aliquota pari a 0,4 %, c) per gli immobili posseduti dai soggetti passivi IRES applicare un’aliquota pari a 0,4%, d) per gli immobili locati applicare un’aliquota pari a 0,4%, d) per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita applicare un’aliquota pari a 0,38 %;
– ridurre l’aliquota per gli immobili nel settore agricolo di 0,3 punti percentuali in modo da applicare l’aliquota più bassa pari a 0,46%;
– ridurre l’aliquota per i fabbricati rurali di 0,1 % in modo da applicare l’aliquota più bassa pari a 0,1%.