“Chi fa parte delle istituzioni ha il dovere giuridico e morale di tutelarne il buon nome…”.
Così inizia il documento partorito dalle forze di maggioranza.
Noi aggiungeremmo che vi è anche un altro dovere: quello di evitare il ridicolo.
Perché di questo si tratta.
La scelta della maggioranza di suggerire al consigliere Cultrera un periodo di congedo è semplicemente una burla, un’offesa alla intelligenza dei netini, che aggrava la posizione del sindaco e delle compagini politiche che lo sostengono in un momento in cui al contrario era necessario sgombrare il campo da qualsiasi sospetto di connivenza dinnanzi a fatti gravissimi che mettono in dubbio la stessa legittimità delle scorse elezioni amministrative.
Il “congedo” è previsto dal regolamento comunale ovviamente per ragioni del tutto diverse da quelle per le quali il consigliere Cultrera lo vuole utilizzare.
Sono situazioni temporanee di difficoltà, di impedimenti, o magari per semplice ristoro psico-fisico.
Per 3 mesi Cultrera andrà in “congedo”. Poi?
Ovviamente farà trionfale ritorno fra i banchi del Consiglio comunale, fra gli appalusi di chi, Sindaco in primis, non ha avuto esitazioni a legarsi a lui mani e piedi, concedergli prebende come lo scranno più alto alla moglie, nonostante il suo poco dignitoso curriculum vitae. Nella certezza che nel frattempo il clamore mediatico di questi giorni sia passato e la città abbia dimenticato.
Si illudono lor signori. La città non potrà dimenticare questa ignominia. Perché violata nel suo principale diritto: la credibilità e la trasparenza di chi amministra.
Questo diritto violato perché hanno taciuto pur sapendo delle indagini, perché si dimostrano ancora ignavi, può essere sanato solo con le dimissioni del consigliere Cultrera.
Dimissioni congiunte con quelle del Presidente del Consiglio Comunale Veronica Pennavaria.
Per ragioni che vanno oltre alla circostanza che è stata eletta con i voti proprio di quella lista presentata con firme che appaiono false.
Con imbarazzante disinvoltura e con palese violazioni del codice dei contratti e delle raccomandazioni dell’ANAC, è stato affidato per 4.000 euro il servizio di accompagnamento della banda musicale alla società della stessa Pennavaria, incurante di questo enorme conflitto di interessi.
Chiediamo un sussulto di dignità.
La città già insignita quale patrimonio dell’umanità e candidata quale capitale della cultura, in questi giorni si sta da sola attribuendo un titolo meno gratificante: capitale dell’ignominia.
Per colpa del sindaco e delle forze di maggioranza!