A tre mesi di distanza dalla nostra denuncia in Consiglio Comunale, ci ritroviamo costretti a tornare sull’argomento ICI a causa dell’indifferenza degli amministratori alle legittime istanze avanzate da contribuenti ispicesi per l’annullamento o il ricalcolo di alcune richieste di arretrati.
Già a tempi del sindaco Rustico ci arrivarono diverse segnalazioni su avvisi di accertamento “anomali”, dove i terreni della fascia costiera non immediatamente edificabili venivano considerati al pari di quelli situati in aree già urbanizzate, quindi tassati sullo stesso valore. Questo causò un’ondata di “papelli” anche da migliaia di euro ciascuno, ma dopo il nostro intervento il sindaco fu costretto ad ammettere l’errore e gli uffici annullarono o corressero gli avvisi di accertamento viziati.
Cambiata l’amministrazione, ci saremmo aspettati maggiore accortezza e maggior tatto nell’esazione dei tributi, ma eravamo troppo ottimisti.
Alcuni mesi fa, infatti, abbiamo avuto modo di analizzare una serie di richieste di arretrati ICI, tra cui alcune relative alla sesta annualità pregressa. Dalla verifiche effettuate, abbiamo potuto riscontrare che il Comune continua ad applicare le sanzioni per omessa dichiarazione e a contare i 5 anni di prescrizione dall’anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, non considerando che l’obbligo di dichiarare gli immobili posseduti è in realtà soppresso dal 2008, così come previsto dalle disposizioni contenute nel decreto Bersani.
Tali norme dovrebbero essere ben chiare a chi è preposto al calcolo dei tributi e all’emissione degli avvisi di accertamento, specialmente dopo che alcuni concittadini hanno evidenziato nero su bianco l’illegittimità delle somme richieste – raddoppiate grazie alle sanzioni – portandola all’attenzione del Responsabile d’Ufficio, del Sindaco e della Commissione straordinaria di liquidazione.
L’Ufficio Tributi ha risposto alle missive arrampicandosi sugli specchi, così come l’Assessore al Bilancio ha fatto orecchie da mercante alle nostre argomentazioni in Consiglio Comunale.
Risultato: somme non dovute vengono iscritte a ruolo e la riscossione passa alla Sorit, con le possibili conseguenze che tutti conosciamo.
«Si tratta di un comportamento scorretto che a nostro avviso potrebbe sfociare in reato – commenta il consigliere comunale Gianluca Genovese – perché si tenta di far cassa e far quadrare i bilanci sulle spalle di ignari cittadini che spesso non comprendono cosa si sta chiedendo loro di pagare, intimoriti da “minacce” di ulteriori spese, interessi e ingiunzioni, a cui potrebbero seguire esecuzioni forzate. E se qualcuno fa notare ai nostri amministratori l’errore, loro “rispondono” facendo orecchie da mercante. È una vergogna!»
Invitiamo pertanto tutti i cittadini a verificare se gli avvisi ricevuti si riferiscono a imposte di 6 anni addietro o se contengono sanzioni per omessa dichiarazione ICI, e in caso a chiederne immediatamente la rettifica, tenendosi pronti a presentare ricorso direttamente alla Commissione Tributaria Provinciale entro 60 giorni dal ricevimento dell’avviso.
Gianluca Genovese
Consigliere Comunale
Città di Ispica