SIRACUSA – “ A Siracusa si continua a fare gli interessi di pochi a discapito della collettività. La nascita di Siracusa 2 a Tremilia? Non è un’opera indispensabile, ci sono intere aree urbane da riqualificare, ma serve la volontà politica per farlo”. Sono le affermazioni del parlamentare all’Ars del Gruppo Misto, Nunzio Cappadona, che spiega il suo no alla nascita di una città satellite.
“La sorte di un quartiere storico come la Borgata – spiega il deputato – è nelle mani dell’intero consiglio comunale che si appresta a votare la variante al Piano regolatore. E’ indispensabile classificare la Borgata come zona A , alla pari di Ortigia. Poi dovrà essere compito della deputazione regionale promuovere una legge speciale che assegni risorse adeguate per riqualificare e ristrutturare tutti gli edifici del quartiere. E poi, prima di pensare a realizzare la città satellite – afferma Cappadona – è necessario eseguire un’indagine di mercato che tenga conto delle reali esigenze abitative dei siracusani. Attualmente nel tessuto urbano ci sono migliaia di appartamenti e centinaia di edifici che un tempo erano i negozi di questa città, sfitti. La realizzazione di nuovi insediamenti alla periferia del capoluogo è un fatto socialmente scorretto, perché verrebbero danneggiati quei risparmiatori che hanno investito i loro soldi nell’edilizia”. Nunzio Cappadona invita anche l’amministrazione comunale a guardare lontano e di non essere miope per quanto riguarda l’edilizia sociale. “Sono le fasce più deboli e meno agiate oggi ad avere i problemi con la casa e per questo motivo occorre costruire gli alloggi sociali che rientrano nel Piano casa nazionale, uno strumento finora ignorato dall’amministrazione comunale di Siracusa. Si tratta di appartamenti che vengono dati in locazione per otto anni a prezzi contenuti. Per gli alloggi sociali – prosegue il parlamentare – vale la pena accendere mutui e non chiedere prestiti per carrozzoni inutili che finora hanno portato in “rosso” le casse municipali. E non pensino di aumentare la pressione fiscale introducendo la “tassa sul turismo”, soltanto per fare cassa. La tassa di scopo – precisa Cappadona – serve soltanto per migliorare la qualità dei servizi. Se il Comune a questo punto rischia il dissesto finanziario, si guardi con attenzione al bilancio, evitando sprechi che non portano a nulla. Iniziamo dai servizi sociali, introducendo il “vaucher”, un tagliando che lasci al cittadino bisognoso la facoltà di scegliere, senza così imporgli prestazioni che arrivino dall’alto”.