SIRACUSA – Il parlamentare dell’Mpa, On. Giuseppe Gennuso, intende chiedere chiarimenti all’Assessore Regionale alla Salute, Massimo Russo, sulla vertenza aperta a fine 2009 dal personale del Pronto soccorso dell’Ospedale Umberto I di Siracusa ed il Direttore dello stesso Pronto Soccorso. A distanza di un anno e mezzo i vertici dell’Asp di Siracusa non hanno concluso alcuna indagine sulle offese e le ingiurie fatte dal Direttore dell’UOC MCAU nei confronti dei medici e degli infermieri del Pronto soccorso, fatti tra l’altro portati a conoscenza dello stesso Assessore, del Direttore dell’Asp, della Procura della Repubblica di Siracusa, dell’Ordine dei medici, da parte del sindacato dei dirigenti dei medici. Nell’esposto presentato era stato contestato l’atteggiamento del dottor Emanuele Attardi per quanto riguardava la mancata corretta programmazione dei turni di servizio dei Dirigenti Medici come previsto dal vigente CCNL della Dirigenza Medica ed il mancato riposo del personale dopo 46 giorni consecutivi di lavoro. Al responsabile del Pronto soccorso, tra l’altro, veniva contestato il mendace numero di interventi del pronto soccorso ( 70 mila secondo un comunicato ufficiale dell’Asp) facendo così scattare il non veritiero primato fra i 70 nosocomi sparsi in Sicilia. Da un esatto calcolo, nel 2008, il computer del pronto soccorso di Siracusa ha fatto registrare 64 mila accessi di cui 10.740 non sono stati assegnati ad alcun medico perché l’utente è andato via prima di essere visitato e 4464 sono stati registrati per Ginecologia ed Ostetricia. “Su questi numeri – dice Gennuso – si è così fatto passare il Pronto soccorso dell’Umberto I° come un reparto virtuoso. Nella realtà dei fatti le cose non stanno così”. Altro argomento della “vertenza Pronto soccorso “, le note ingiuriose nei confronti del personale affisse nei locali del Pronto Soccorso e leggibili anche dagli stessi utenti. “ Se la memoria non mi tradisce, perché sono già passati quasi diciotto mesi – prosegue Gennuso – dal Dipartimento alla Salute della Regione siciliana era stato chiesto un accertamento dei fatti e della verità su quanto denunciato dal personale in servizio al Pronto soccorso. Finora questo sollecito dell’assessorato regionale è rimasto lettera morta e non si riesce a capire il motivo. In queste settimane – conclude Gennuso – la città Siracusa è piena di tazebao che riportano alla luce questa vicenda e non è una bella immagine per la Sanità. Se l’Asp di Siracusa non è in grado di avviare indagini, lo faccia direttamente l’assessorato regionale alla Salute, così ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.
Siracusa, 2 maggio 2011