Il Comitato Promotore per il SI di Rosolini (promosso e formato da associazioni culturali e ambientaliste operanti sul territorio), oltre a reiterare la soddisfazione per l’esito dei referendum, ritiene di aver raggiunto un risultato a beneficio di tutta la collettività rosolinese: aver indotto il Sindaco e l’amministrazione a non cedere la gestione degli impianti idrici alla SAI 8. Questa, che per il Comitato era una dovuta presa di posizione a difesa di un bene pubblico, non era scontata per il primo cittadino e per i consiglieri di maggioranza che avevano preferito “riflettere” e attendere l’esito del referendum.
La vicenda però è tutt’altro che conclusa. Il Sindaco si pone degli interrogativi le cui risposte sono insite nelle richieste che il Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua, di cui siamo i rappresentanti in ambito locale, reitera con forza a tutte le forze politiche presenti nell’Assemblea Regionale Siciliana. Tali richieste volute anche dal Coordinamento degli Enti Locali, a cui il Comune di Rosolini ha aderito, sono così sintetizzabili:
- La rescissione dei contratti di gestione dei sei Ambiti territoriali privatizzati dando immediata applicazione dell’art. 49 della legge finanziaria 2010 con il quale l’Assessorato all’Energia ed ai Servizi di pubblica utilità, avrebbe dovuto già disporre la verifica del rispetto dei contratti sottoscritti dai gestori degli ATO, in ordine alle inadempienze contestate, e che dovranno essere rescissi “per sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero, nel caso di mutamento della situazione di fatto o di nuova valutazione dell’interesse pubblico originario”;
- L’immediata approvazione della proposta di legge di iniziativa Popolare e dei Consigli Comunali “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque. Disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia”, che prevede tra l’altro la ripubblicizzazione della SPA di sovrambito Siciliaacque, in mano alla multinazionale francese Veolia, la ripubblicizzazione dei sei ATO privatizzati per procedere all’affidamento della gestione del servizio idrico integrato, affidato agli Enti Locali attraverso la costituzione, in modo diretto, di Enti di diritto pubblico, (Aziende speciali consortili, Consorzi tra Comuni) previsti dall’attuale ordinamento art. 14 TUEL, con l’esclusione delle società di capitale anche interamente pubblico, e l’istituzione di una Autorità di vigilanza e controllo partecipato dai soggetti portatori d’interesse.
- L’approvazione in Aula di una norma transitoria che renda immediatamente disponibili ed accessibili ai Comuni i fondi relativi ai piani triennali APQ (800 mln. di Euro) per impianti e depurazione delle acque reflue, rispetto ai quali siamo sottoposti a procedura d’infrazione dalla Comunità Europea, affinché non siano ancora una volta i cittadini a pagare per le inadempienze gestionali sull’acqua.
Proprio quest’ultimo punto andrebbe a soddisfare l’esigenza del reperimento dei fondi per la costruzione a Rosolini del terzo collettore per cui è stato già previsto un finanziamento di un milione e duecentomila euro, senza tra l’altro il bisogno di accendere l’ennesimo mutuo così come paventato da forze politiche appartenenti alla stessa maggioranza.
Auspichiamo un percorso condiviso tra i diversi soggetti impegnati realmente nella ripublicizzazione del servizio idrico.
F.to
Il Comitato Promotore per il SI – Rosolini.