ASSEMBLEA DELEGATE (CENTRO ITALIA-SUD ITALIA E ISOLE)DAME TEMPLARI FEDERICIANE 8 E 9 MARZO A ROSOLINI (SR)PROGRAMMA ASSEMBLEA :
SABATO 8 MARZO – RISTORANTE ANTICA MACINA – SULLA ROSOLINI – ISPICA
ORE 16,00 SALUTI DELLA MAGISTRATURA DELL’ORDINE
ORE 17,00 APERTURA LAVORI – CORRADO MARIA ARMERI – GRAN MAESTRO FEDERICIANO
17,15 PRESENTAZIONE DEL PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA CON LA PRESENZA DI S.E.REV.MONS.TONUCCI – A CURA DEL GRAN SINISCALCO S.VETRANO
ORE 17,30 DONNE E BIOETICA – DOTT.ROSAMARIA PETRELLI – PRIORA GENERALE DAME TEMPLARI FEDERICIANEORE 18,00 INTERVENTO DON FORTUNATO DI NOTO
ORE 18,30 INCONTRO DIBATTITO “ DONNE E ALIMENTAZIONE” – DOTT.VANNA ADAMO
ORE 19,00 I TEMPLARI E LE DONNE – RELATORE AVV.ETTORE FLERES
ORE 20,O0 PRESENTAZIONE CORPO OSPEDALIERO TEMPLARE FEDERICIANO- RELATORE DOTT.PICCIOLO – PRESIDENTE MEDICI CATTOLICI MESSINA E COORDINATORE DEL CORPO OSPEDALIERO
ORE 21,00 CENA E RACCOLTA FONDI PER OPERE CARITATEVOLI
ORE 23,00 PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE ALLE VARIE ASSEMBLEE PER IL CORPO DELLE DAME FEDERICIANEDOMENICA 9 MARZO – AZIENDA AGROITTICA MACROSTIGMA DI CIVELLO GIUSEPPINA
C.da Stafenna, S.S. 115 Km 365 ROSOLINI – NOTO
ORE 09,30 INTERVENTI E PROPOSTE DELLE DAME
ORE 10,30 INCONTRO “DONNA & SOLIDARIETA’” RELATRICE DOTT.EMANUELA IENTILE – PRIORA DAME CALABRIA
ORE 11,30 SANTA MESSA
ORE 12,30 VOTAZIONI ASSEMBLEARI DAME FEDERICIANE
ORE 14,00 PRANZO E RACCOLTA FONDI PER OPERE CARITATEVOLI
ORE15,30 INTERVENTO DI MONS.GIUSEPPE GRECO
ORE 16,00 INTERVENTO DEL GENERALE ANTONIO PAPPALARDO (ARMA DEI CARABINIERI –GENERALE IN CONGEDO DA CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIVISIONE UNITA’ SPECIALIZZATE CARABINIERI) PER LA PRESENTAZIONE DELLA SUA OPERA “MARIA DI MAGDALA”
ORE 18,30 PROCLAMAZIONE DELLE VARIE ASSEMBLEE DELLE DAME TEMPLARI FEDERICIANE E CHIUSURA LAVORI
TEMPLARI FEDERICIANI – UN CAMMINO DI FEDE CONTRO IL MALE.
I Templari Federiciani si formano su elementi di forte richiamo: – Il nostro Santo Patrono è San Francesco d’Assisi- LINEE-GUIDA PER LA SPIRITUALITA’ – IL CREDO – ALCUNE FINALITA’
Federiciani in omaggio a Federico II, perché aveva delle aperture mentali eccezionali,da tutti osannato come Stupor Mundi.I Templari, per le loro virtù di monaci guerrieri e custodi di grandi ideali . San Francesco, che utilizzò l’arma del dialogo per la pace in Terra Santa e l’amore per il creato. I Gesuiti e il loro guerriero di Dio,San’Ignazio di Loyola, il tutto visto come un solo cammino e continuo storico-sociale, fatto di fede e di virtù,con assoluta obbedienza al Papa di Roma che è capo della Chiesa e non può sbagliare. Viviamo un forte richiamo nell’asse Gerusalemme-Assisi. Ritengo che tutto questo sia la formula giusta per il cammino del Templare Federiciano,perché solo mettendo insieme FEDE e servizio alla Misericordia di donne e uomini che nella Carità tendono una mano per dare aiuto e riceve in dono la presenza e l’Essenza dell’unicità di Dio , solo attuando tutto ciò in Noi si materializza la natura di Gesù.Lì abbiamo la possibilità di abbassare il capo,senza ricevere offesa ed accogliere la Trinità, invocando per tutti Noi la discesa dello Spirito Santo,pregando “Dio Padre,come unico creatore della terra e Padre celeste del mondo,come il Figlio generato dal Padre prima di tutti i secoli,fatto uomo nella persona di Gesù Cristo nel seno della Vergine Maria e unico Redentore del mondo”. Invochiamo la protezione dell’Immacolata per Noi tutti e per coloro che desiderano entrare nella nostra grande famiglia Federicana. Loro Giurando al Cristo Re,si Elevano inginocchiandosi, sarà l’inizio del cammino come Fratelli Templari Federiciani in Cristo e per il Cristo.
Alcune finalità Federiciane:
La Confraternita Cristiana ha anche tra i suoi scopi le seguenti motivazioni:
Quello di rafforzare in noi la pratica della Fede Cristiana, in assoluta fedeltà al Santo Padre Francesco e secondo gli insegnamenti della Santa Romana Chiesa, osservando come principio basilare ,la carità.
Sostenere ed aiutare ove richiesto le istituzioni culturali, caritative e sociali della Santa Romana Chiesa.
Sostenere i diritti e le prerogative Cristiane in qualsiasi parte del mondo.
La Confraternita ha una struttura prettamente gerarchica, al vertice della quale si pone il Gran Maestro che,regge e governa e si avvale dell’opera meritevole del Gran Magistero, del Capitolo Internazionale,Nazionale e Regionale,che a loro volta si avvalgono dei Precettori, i Commandeur e i Sergenti di Presidio, (le cariche hanno carattere prettamente operativo in quanto deleghe gestionali del territorio, quindi non rappresentano titoli onorifici. Sono soggette a valutazione sulla efficacia e la correttezza esecutiva dei compiti affidati, hanno durata limitata e fanno fede sulla provata operatività.)
a cui viene affidato il compito di concordare e definire annualmente i programmi operativi territoriali.
La struttura operativa Federiciana si articola su tre distinte gerarchie Capitolari:
il Corpo laico della Militia Christi,ne fanno parte tutti gli uomini e le donne delle Forze di Polizia e delle Forze Armate Internazionali,sia in attività e operatività, che in quescienza:
il Capitolo laico dei Cavalieri :
il Capitolo laico delle Dame:
In ausilio a loro operano il Corpo Ospedaliero Federiciano,la Protezione Civile Federiciana e la Gioventù Federiciana ad indirizzo Gesuita.
Alle nostre Guide Ecclesiastiche è affidata la responsabilità dello sviluppo spirituale,attraverso la Catechesi e con l’attuazione di una programmazione di varie iniziative per il discernimento e l’approfondimento spirituale dei membri della Confraternita Cristiana.
Il nostro Santo Patrono è San Francesco d’Assisi,
Santa Protettrice delle Dame è stata designata Santa Lucia.
Il Santo protettore dei Cavalieri è San Bernardo.
La Festa dell’Ordine si tiene tutti l’08 dicembre, Festa dell’Immacolata Concezione.
Altre feste adottate sono le ricorrenze di Sant’Ignazio di Lojola, San Pio da Pietralcina, San Corrado, Sant’Antonio da Padova, Santa Chiara, Sant’Agata, Santa Rosalia, San Paolo, San Pietro, San Giorgio ,San Michele Arcangelo,altri.
Jacques De Molay è il nostro Gran Maestro ad Honorem.LINEE-GUIDA PER LA SPIRTUALITA’ DEI CAVALIERI TEMPLARI FEDERICIANI
1.Il mistero del TempioI Templari hanno mutuato il nome dal “Tempio”. La loro spiritualità, pertanto, trova nel Tempio il fondamento della meditazione e della vita cristiana:
a) Il Tempio cosmico:
Il cosmo intero è la casa di Dio. C’è una religione primitiva, originale, comune a tutta l’umanità e della quale si ritrovano le tracce, deformate, contaminate, pervertite, in tutte le religioni. Esiste una intuizione oscura di una presenza divina nel silenzio della notte, nell’oscurità delle foreste, nell’immensità del deserto. In questo tempio, l’uomo non è a casa sua, ma a casa di Dio. Tutto è sacro. L’uomo è pure il mediatore dal quale l’universo visibile è riassunto ed offerto, il sacerdote di questa creazione.
Noi abbiamo devastato questo tempio della creazione. I Templari non possono fare a meno di promuovere un movimento di opinione contro ogni forma di inquinamento ambientale, comunicando una visione biblica dell’uomo come custode del creato.b) Il Tempio mosaico:
Dapprima, con Mosé, ci fu un Santuario portatile; poi a Gerusalemme David lasciò un progetto per un Tempio, che fu realizzato da Salomone. Il Tempio era il segno della Presenza di Dio. Il culto era localizzato in un punto unico: segno dell’unicità di Dio. La presenza di Dio era isolata da una triplice cerchia. Questo voleva indicare che il Dio d’Israele è il Dio trascendente, nascosto nell’ombra del Tabernacolo il quale simboleggia il suo mistero profondo, la sua inaccessibilità.c) Il Tempio di Cristo:
Con Cristo, la dimora di Dio è l’umanità di Gesù. Il Vangelo di Giovanni, parlando dell’Incarnazione del Figlio di Dio, ci dice che “egli pose la sua tenda in mezzo a noi”.
Quando Gesù preannuncia la sua Morte e Risurrezione, dice:”Distruggete questo Tempio, e io in tre giorni lo riedificherò”. Egli parlava del Tempio del suo corpo.
Mentre il Tempio mosaico era caratterizzato dalla separazione tra Dio e l’Uomo, il Tempio che è Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, indica la comunione di vita di Dio con l’uomo. Tutte le barriere sono cadute.d) Il Tempio della Chiesa:
Per “Chiesa” intendiamo la comunità cristiana. Tutti noi siamo Chiesa. La dimora di Dio è la stessa comunità cristiana. San Pietro parla della Chiesa come un edificio sacro, di cui Gesù è la pietra angolare, fondamentale, e tutti noi siamo pietre che compongono l’insieme della struttura: “Avvicinandovi a lui pietra viva, rifiutata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo” (1 Pt 2,4-5).
San Paolo parla del corpo mistico di Cristo: Cristo ne è il capo e noi ne siamo le membra. Quando Gesù presenta il mistero della Chiesa, si esprime così: “Dove due o più persone sono unite nel mio nome, lì sono Io in mezzo a loro”. San Giovanni, nella sua Prima Lettera, scrive: “Se noi ci amiamo gli uni gli altri, Dio dimora in noi” (1Gv 4,12).e) Il Tempio profetico.
Dio è presente non solo nello spazio, ma anche nel tempo, nella storia. C’è il dispiegarsi delle tappe dell’anno liturgico, con tutte le feste che celebrano il mistero pasquale, dal Natale alla Pentecoste. C’è il dispiegarsi delle varie tappe della storia. Ogni tappa è prefigurazione e preparazione, preannuncio e profezia della tappa futura. C’è un progresso qualitativo nel cammino della storia: c’è uno sviluppo dell’uomo e della sua maturazione. La concezione biblica della storia è “lineare”, non “circolare” come quella pagana. Contemporaneamente c’è da considerare che questi progressi della storia non avvengono senza dolore. “Tutta la creazione geme e soffre le doglie del parto” (Rm 8, 22). Tutto il travaglio della storia umana ha uno sbocco di vita, ma questo sbocco si raggiunge attraverso il dolore.
C’è una Presenza di Dio anche in questo dolore, anche nel nostro dolore.f) Il Tempio mistico:
Dice Gesù: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23). Ogni anima cristiana è, dunque, un tempio sacro che non deve essere profanato. San Paolo, nella Prima Lettera ai Corinzi, scrive: “Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il Tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il Tempio di Dio, che siete voi” (1 Cor 3,16-17).f) Il Tempio celeste:
Con l’Ascensione di Gesù al cielo, la natura umana tutta quanta è definitivamente introdotta nel Tempio celeste. L’Ascensione è il ritorno della pecorella smarrita riportata sulle spalle del Pastore. Ormai l’unica Liturgia valida si svolge nel cielo; a questa Liturgia celeste noi partecipiamo nella Messa, che è l’offerta del sacrificio celeste.
La vita cristiana è tutta quanta una attesa. Il cristiano sa che è fatto per cose più alte.2.
La difesa della fede
I Templari, originariamente, combattevano per difendere la fede e per salvare i luoghi sacri di Gerusalemme.
Oggi c’è tanto bisogno di difendere la fede cristiana che viene attaccata in vari modi. In certe parti del mondo si scatena una persecuzione cruenta contro i cristiani. Dalle nostre parti, invece, c’è una persecuzione subdola, portata avanti dalla cultura anticlericale e dal secolarismo dilagante. C’è in atto un processo di scristianizzazione: un processo invasivo, pervasivo, diffusivo.
Il cristiano, e il Templare che vuole vivere autenticamente il suo cristianesimo, deve andare contro-corrente, con la parola, con il pensiero, con la coraggiosa testimonianza della vita.
Gesù fu condannato a morte da Pilato, ma Pilato non fece altro che ratificare una condanna gridata dal popolo; e a sua volta il popolo non fece altro che lasciarsi plagiare dal Sinedrio che aveva decretato la morte di Gesù. Oggi c’è un nuovo Sinedrio nella nostra società, una schiera di “maestri di pensiero” che hanno decretato la soppressione del Vangelo. E la nostra società ha assorbito questa cultura materialistica. Da questa cultura anti-cristiana i Templari dovranno difendere la fede. E per difendere la fede, dovranno anzitutto irrobustirla nel proprio cuore. E poi constateranno che più la difenderanno e la propagheranno, e più crescerà dentro di loro.
Inoltre, dobbiamo aggiungere che la difesa della fede passa anche per la difesa della famiglia. Oggi la famiglia viene attaccata da chi mira al suo sgretolamento. E lo sfaldamento e lo sfascio della famiglia è sotto gli occhi di tutti. Noi non possiamo rimanere indifferenti. Su questo versante i Templari hanno un compito sconfinato da adempiere.3.
La cultura federiciana
I Cavalieri Templari Federiciani si ispirano alla cultura promossa da Federico II (m. 1250). Federico II aveva fatto della sua corte anche un centro di cultura, dove si incontravano i dotti dell’Occidente cristiano con i sapienti del mondo islamita, geografi e giuristi, teologi e scienziati, filosofi e guerrieri.
In questo ambiente di raffinata aristocrazia sorsero numerosi poeti, oltre allo stesso Federico. Provenivano da varie regioni d’Italia, sebbene in prevalenza meridionali: da Capua veniva Pier delle Vigne, che fu ministro influente di Federico e finì poi suicida, vittima disperata della calunnia dei cortigiani, che lo avevano accusato di tradimento; aretino era Arrigo Testa; pisano Jacopo Mostacci; genovese Percivalle Doria; siciliano il notaro Jacopo da Lentini. Ma tutti furono detti siciliani, perché l’Imperatore aveva il titolo di re di Sicilia.
Questo centro di cultura promosso da Federico II suggerisce ai Cavalieri Templari Federiciani di oggi anzitutto una cosa: per cambiare la struttura della nostra società è necessaria una nuova cultura, cioè un nuovo modo di pensare, un nuovo modo di parlare che superi la violenza verbale e la volgarità del pensiero tradotta in parole, un desiderio di vivere con gli occhi aperti, di approfondire le tematiche del tempo in cui viviamo, una capacità di discernimento che porta a distinguere il bene dal male, la verità dalla menzogna, una nuova sensibilità che induce ad apprezzare e a valorizzare la bellezza delle opere d’arte che ci sono state tramandate, un nuovo modo di rapportarsi con l’altro, una nuova concezione della vita, aperta alla condivisione e alla partecipazione. In una sola parola, è necessaria una cultura costituita da un sistema di valori autenticamente umani e profondamente cristiani, condivisi e tradotti nell’esperienza di vita.
C’è un secondo aspetto dell’eredità morale che la corte federiciana consegna a noi e che i Templari federiciani sono chiamati a raccogliere, perché oggi lo troviamo di estrema attualità. In quella corte esisteva un dialogo fecondo fra persone provenienti da varie zone e da varie culture. Così si verificava, ad esempio, un confronto tra mondo del cristianesimo e mondo dell’Islam, tra mondo delle scienze e mondo della letteratura, tra mondo della poesia e mondo giuridico, tra mondo della teologia e mondo della filosofia. Ebbene, oggi, in questa nostra società che è, e diventa sempre più, una società multiculturale, multietnica, multireligiosa, dobbiamo superare un duplice rischio: da un lato l’intolleranza, dall’altro lato il relativismo. L’unica strada percorribile è quella del dialogo. È la strada che devono percorrere, fra gli altri, i Cavalieri Templari Federiciani.Mons. Giuseppe Greco
Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam.
Corrado Maria Armeri
Gran Maestro Federiciano