Informare per resistere !
Appello per la costituzione del COMITATO DI BASE NO-MUOS anche nei nostri territori esposti agli effetti negativi dei campi elettromangnetici.
Il MUOS (Mobile User Objective System) è un sistema di comunicazioni satellitari ad altissima frequenza (UHF) e a banda stretta composto da quattro satelliti e da quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione in Sicilia nei pressi di Niscemi (CL). Il costosissimo programma MUOS, gestito dal Ministero della Difesa degli USA, integrerà forze militari navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo e la stazione di terra prevista a Niscemi è composta da tre imponenti trasmettitori di 20 metri di diametro e da due torri radio di 150 metri d’altezza. Una colossale installazione che il Ministero della Difesa degli USA sta incredibilmente impiantando all’interno della Riserva Naturale Orientata “Sughereta” in contrada Ulmo non lontano dal centro abitato di Niscemi. Si tratta di una scelta invasiva e militare americana compiuta con la superficiale complicità del Governo Nazionale e Regionale e avvenuta senza nessun coinvolgimento democratico dei territori.
In un clima di assoluto silenzio il MUOS sta iniziando a prendere forma. Manca un’informazione adeguata e i cittadini della provincia di Caltanissetta e delle province adiacenti ignorano cosa sia realmente il MUOS e cosa stia succedendo a Niscemi. È dal mese di agosto del 2011 che i lavori procedono alacremente. Nel cuore della Riserva Naturale si notano movimenti di mezzi pesanti, tir, auto di servizio. Sono già evidenti terrazzamenti, alberi e aree di macchia mediterranea sradicati, casermette in costruzione e tre giganteschi basamenti di cemento che dovrebbero costituire le fondamenta blindate dei tre imponenti trasmettitori.
Esprimiamo la nostra forte preoccupazione sugli effetti negativi che campi elettromagnetici ad altissima frequenza prodotti dai trasmettitori del MUOS potrebbero creare alla salute dell’uomo, alla flora e alla fauna anche a distanza di decine e decine di chilometri e non solo in caso di eventuali incidenti.
Per scopi militari estranei agli interessi diretti degli italiani e dei siciliani, inoltre, si danneggiando gravemente un’area protetta del nostro territorio di alto interesse naturalistico e si mette a rischio il già precario equilibrio di un ecosistema fragilissimo.
Gli studi dei ricercatori sulla pericolosità di tali campi non sono univoci ma recentemente diversi studiosi, tra cui Zucchetti e Coraddu del Politecnico di Torino, pongono una serie di questioni ad elevato pericolo su cui non si può tacere. In caso di incidenti acuti il MUOS potrebbe provocare danni gravi e permanenti alle persone a distanze anche di 20 Km con quadri clinici caratterizzati da ipertermia, necrosi tessutali diffuse e con danni soprattutto agli occhi. L’esposizione prolungata a campi elettromagnetici di rilevante intensità potrebbe determinare a distanze anche superiori ai 70-80 chilometri un incremento del rischio per varie patologie tra cui diverse neoplasie del sistema emo – linfatico e alcune malattie degli apparati riproduttivi.
I campi elettromagnetici prodotti dal MUOS possono potenzialmente interferire con qualunque apparecchiatura elettrica ed elettronica, inclusi i pace-maker, gli infusori di insulina, le sedie a rotelle, defibrillatori. Non a caso la costruzione del MUOS, prevista inizialmente presso la base americana di Sigonella a Catania, è stata spostata a Niscemi dai vertici militari in quanto“…i campi elettromagnetici potevano causare la detonazione dei sistemi d’arma e condizionare gli strumenti di bordo degli aeromobili creando gravi pericoli al traffico aereo dello scalo militare siciliano…”. La collocazione a Niscemi non risolve affatto questi pericoli: a meno di 20 km, infatti, si trova la città di Comiso con il tanto atteso aeroporto che si accinge ad essere operativo nei prossimi mesi.
– Il Governo nazionale e regionale devono avere il coraggio di aprire un confronto democratico con i territori interessati per impedire questo scempio. La questione dei territori militarizzati e della tutela della salute e degli ecosistemi riguarda la vita e il futuro di tutti noi.
– Occorre una forte mobilitazione per bloccare i lavori già avviati del MUOS di Niscemi. Mobilitiamoci per promuovere informazione ed organizzare iniziative di lotta. Sosteniamo l’evento regionale promosso dal movimento NO MUOS che si svolgerà tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio 2012 presso la Riserva “Sughereta” di Niscemi.
– Costruiamo una rete di contatti per costituire subito il “COMITATO DI BASE NO MUOS ”.
Per il Costituendo Comitato NO-MUOS nel sud-est siciliano
Lino Quartarone
Consigliere Regionale
ARCI SICILIA